L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla serie B attraverso un articolo dell’esperto giornalista del campionato cadetto Tullio Calcione.
“Invertendo l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia. Soprattutto per questo Bari che non riesce proprio più a vincere. Neanche dopo aver avvicendato in panchina Mignani con Marino, uno specialista dell’ampiezza che avrà bisogno di tempo per curare una squadra che non è neppure fortunata. Fischi, allora, a volontà. Ne piovono in abbondanza all’Astronave che perde spettatori, ma non la voglia di vincere dopo aver assaporato la A, sfumata in un finale fatale contro il Cagliari che ha lasciato il segno. Eppure è un sogno ancora da alimentare con la stessa passione. Anche perché l’unico precedente che viene dal passato dei Galletti con 7 pari nelle prime 10 giornate fu con Magni nel 1962/63. E quel Bari alla fine andò in A. Certo quel -7 rispetto ai 18 punti di un anno fa sono una spia fastidiosa da spegnere in fretta. Ma non c’è futuro senza passato e il perimetro playoff è appena 2 punti più su.
E in questa B dominata per ora dal Parma – 7ª vittoria di Pecchia con il Como nell’anticipo di venerdì e primato difeso – non bisogna mai dare niente per scontato. Fa rumore, intanto, questo sorprendente Catanzaro che ha in testa cose gloriose, ma evita di dirle. Vivarini s’è spinto al 2º posto e a – 2 punti dalla capolista. Ma parla di salvezza. Vandeputte nelle vesti di esecutore implacabile e l’emulo Biasci, complice all’altezza del belga, sono i segni eloquenti delle ambizioni di una piazza che non pensa ad altro che alla A. Obiettivo dichiarato del Palermo che nel posticipo di domani sera, sostenuto da oltre 20 mila tifosi, incrocia uno Spezia in ripresa e ostinato a tirarsi fuori dai guai in cui è precipitato per via di una retrocessione da smaltire.
Il Barbera è un rischio, ma anche una formidabile opportunità. Aspetta riscontri la Sampdoria di Pirlo che non vince dalla 1ª giornata e rischiatutto contro lo spericolato Cosenza di Caserta. Freme Nesta con la sua Reggiana chiamata a misurarsi con un Venezia pensato per stare lassù e, non a caso, unico antagonista che ha finora battuto il Parma. A proposito di vittorie fragorose, quella del Pisa di Aquilani in casa, dopo 7 mesi di digiuno, è l’altro segnale di giornata. Insomma, tutti in pista e niente verdetti affrettati. È la bellezza della B!”.