Calzone: “I tormenti di Longo e il metodo Inzaghi. Cosa succede in serie B”

L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” si sofferma sulla quarta giornata di serie B attraverso un articolo a firma Tullio Calzone.

La battaglia impari del “Ferraris” premia alla fine la Sampdoria del primo Sottil, l’erede di Pirlo al debutto in panchina che, dopo appena 14 minuti di gioco, ha capito subito che non sarà una passeggiata di salute riuscire a raddrizzare i blucerchiati sulla strada della A. Là bisognerà, comunque, guardare e ambire evitando tanti regali agli avversari. Di cui il Bari non ha saputo evidentemente approfittare. Con l’uomo in più per oltre ottanta minuti di gioco, la squadra di Longo trova il modo di sbagliare un rigore con Lasagna che si fa ipnotizzare da Vismara e poi si lancia in uno sterile assedio che non frutta neppure un gol. Ma al di là del risultato, che va ad aggiungersi alla sconfitta all’esordio e a Modena e al pari in rimonta con il Sassuolo, sarebbe ingeneroso giudicare con severità la squadra biancorossa che dimostra di voler praticare un calcio propositivo e sempre alla ricerca del risultato. Insomma, i principi di gioco del tecnico torinese sono già evidenti e bisognerà lavorarci su anche sfruttando la rivoluzione sul mercato che la società ha portato a compimento facendo piazza pulita del recente controverso passato. D’altra parte questo campionato si annuncia più complicato che mai. Basta vedere come i risultati di ieri sera hanno sbriciolato pronostici e proiezioni. Ne è la prova certa il clamoroso tonfo del Sassuolo contro il redivivo Stroppa con la sua Cremonese spericolata che in tanti davano già per spacciato. Invece, no. Ci sarà da lottare. Chi lotta e vince come da copione è il Pisa di Inzaghi che con Tramoni e Bonfanti piega una Reggiana tutt’altro che illusa dal primato conquistato ma comunque costretta a patire le ambizioni dei toscani. D’altra parte SuperPippo è una sentenza in questo campionato dove raramente ha dovuto accontentarsi di risultati mediocri anche quando le problematiche societarie hanno complicato il percorso. Non è il caso del club nerazzurro che, dopo aver sfiorato la A con D’Angelo nella memorabile finale di due anni fa persa d’un soffio contro il Monza di Stroppa al cospetto di Silvio Berlusconi e Galliani, è pronto a ripetersi ma per completare l’impresa.