L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” attraverso un editoriale dell’esperto di serie B Tullio Calzone ha fatto il punto sull’ottava giornata del campionato cadetto.
Meglio allacciare le cinture e aggrapparsi ai seggiolini. Archiviati gli anticipi di ieri non senza qualche sorpresa (il Venezia che passa a Modena) e più d’un riscatto (il Cosenza che piega il Pisa e la Ternana che annienta la Reggiana), oggi tocca alle corazzate. La capolista Parma è attesa dalla Cremonese allo “Zini” per il più classico degli incroci amarcord. Non che i ducali abbiano bisogno del tagliando, ma la compagine lombarda, dopo essere passata da Ballardini a Stroppa, ha già chiarito a tutti le proprie intenzioni vincendo a Cosenza: tornare subito a lottare per la A. Categoria conquistata proprio da Fabio Pecchia a Cremona prima di sposare il progetto del patron Kyle Krause per ripetersi al timone del Parma. Ora ci siamo, ma niente emozioni per l’emulo e già vice di Rafa Benitez che, messosi in proprio, sta dominando la scena anche in Emilia con una squadra giovane e forte con principi di gioco incorporati e una mentalità vincente coltivata a lungo con ambizioni anche nella scorsa stagione. Questo sarà il primo vero crash test, non dimenticando tuttavia che Pecchia ha già vinto a Pisa, straripato a Catanzaro e battuto il Bari non prima di essere passato indenne in casa della Samp di Pirlo.
Che oggi incrocia il Catanzaro di Vivarini per verificare se i progressi nel gioco possono essere accompagnati da quella concretezza vero limite finora dei blucerchiati. Un difetto che è emerso anche nell’approccio stagionale del Bari che al Tardini ha perso la propria imbattibilità staccandosi dal vertice della classifica complici una sfilza di pari ora da capitalizzare. È presto per dare giudizi definitivi anche sui Galletti, ampiamente rimodellati sul mercato e mai veramente finora in difficoltà. Eppure la gara contro il sorprendente Como di Moreno Longo, uno dei tecnici che il campionato cadetto lo hanno vinto già (a Frosinone) assomiglia molto a una specie di spartiacque. Vincere e agganciarsi al treno dei desideri oppure rivedere, almeno per ora, i propri sogni di gloria. Ne coltiva tanti il Palermo di Corini che incrocia il più ostico degli avversari: il SudTirol di Bisoli, già altre volte indigesto a più di un avversario. Vietato sottovalutarlo, ma l’EuGenio lo sa.