Calzone: “Eh, no! Il blasone da solo proprio non basta per diventare grandi. Il punto di giornata in serie B”

L’analisi di Tullio Calzone, esperto della Serie B per il Corriere dello Sport e pubblicate oggi in edicola, approfondiscono ulteriormente il momento critico del Palermo e l’imprevedibilità di un campionato cadetto sempre più competitivo. L’articolo evidenzia come la squadra, pur costruita con ambizioni da vertice grazie al supporto del City Group, stia faticando a reggere il passo delle migliori.

Eh,no! Il blasone da solo proprio non basta per diventare grandi. Come non è sufficiente effettuare investimenti da corazzata internazionale, avendo alle spalle un colosso anglo-arabo come City Group. La B è tutta un’altra storia e può capitare di cadere contro chiunque in un campionato, peraltro, che tende a diventare sempre più indecifrabile. Non solo perché il Sassuolo e il Pisa hanno ritmi insostenibili per chiunque. Ci sta provando un tecnico tenace come D’Angelo col suo Spezia mi x perfetto di giovani talenti (non solo Pio Esposito sulla bocca di tutti) e navigati frequentatori della cadetteria. Alle spalle, però, c’è il vuoto con 9 punti di distacco dal 4º posto che, continuando così, potrebbe anche mettere a rischio gli stessi playoff, eventualità capitata una sola volta nell’anno di Napoli e Juventus (2006-2007).

Un motivo di preoccupazione in più per questo Palermo costruito per lottare al vertice e invece scivolato addirittura fuori dal perimetro promozione. Complice lo scivolone contro il Catanzaro di Caserta tra i fischi degli spazientiti tifosi del Barbera. Il tecnico dei calabresi, calabrese a sua volta, ha fatto della continuità caparbia la sua migliore virtù e ha lasciato intatta la possibilità di moltiplicare i tanti punti messi assieme uno alla volta con un paio di vittorie. Che puntualmente e non a caso sono arrivate. Quella ottenuta sui rosanero non solo certifica la crisi di Dionisi. Ma fa scattare i giallorossi del presidente Noto in zona promozione con l’11º risultato utile di fila.

Mai un ko dopo la sconfitta patita al Ceravolo con la Cremonese di Stroppa il 20 settembre, allora micidiale e consistente, oggi distante dal vertice ben 15 lunghezze, incolmabili anche per un tecnico che questo torneo lo ha già vinto più volte. Soffre anche la Salernitana che si fa impallinare da una Juve Stabia organizzata, fresca e concreta che Pagliuca sta costruendo anche sotto un profilo caratteriale. La prova lampante che per diventare grandi servono idee precise e condivise. Particolari che Colantuono insegue e che Dionisi finora non è riuscito a fare emergere in un gruppo che sulla carta potrebbe tener testa allo stesso Sassuolo capolista. Invece, arranca quasi doppiato in classifica. Eh sì: si può fare di più!