L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” attraverso un articolo a firma Tullio Calzone fa il punto del campionato di serie B e della giornata giocata ieri.
Aggrappati disperatamente all’orgoglio di Nasti che segna ed esulta da ex a Cosenza senza tante ipocrisie prima di una clamorosa resa della sua squadra. La sconfitta del Bari al San Vito-Marulla amplifica l’impresa del Cosenza che tocca con mano la salvezza aggiungendo altri tre punti di platino a quelli già d’oro ottenuti contro la Reggiana nel turno precedente. Ma certifica anche che la sciagurata annata dei pugliesi può davvero finire nel modo peggiore che nessuno aveva osato immaginare e nessuno sa come evitare. A un passo dalla Serie C e con la capolista di Pecchia alle porte nel turno infrasettimanale lanciatissima verso la A, c’è poco da stare allegri, a prescindere.
D’altra parte se arrivi al quarto allenatore nello stesso torneo e non riesci a cavare un ragno dal buco, l’unica via di fuga dal disastro annunciato è proprio nell’orgoglio che anche a Cosenza questa squadra ha provato a tratti a mostrare. Ci è riuscito Nasti con quel gol che pure ha momentaneamente rimesso in partita la compagine di Giampaolo, ancora fragile all’alba del match e poi costretta a scoprirsi prima di naufragare definitivamente nella peggiore sconfitta di questa travagliata stagione. Incapace di vincere dal 17 febbraio (1-0 alla Feralpi), i Galletti allungano a 10 gare consecutive la lunga striscia negativa e bisogna tornare al 2007-2008 per trovare una serie peggiore in cadetteria, allora con 11 giornate senza successi (8 pareggi e 3 ko).
Toccato il fondo del barile e lontani anni luce dalla finale per la A persa all’ultimo assalto del Cagliari, alla base anche dei disastri odierni, ormai, il Bari non ha più nulla da perdere e la vittoria dell’Ascoli a Terni come il pari dello Spezia a Brescia lascia, ancora, il perimetro playout appena un punto più su. Ma bisognerebbe moltiplicare quell’orgoglio di Nasti, una delle poche cose da salvare nello sciagurato pomeriggio calabrese per poter almeno sperare in un colpo di coda con un calendario che vedrà Di Cesare e compagni poi affrontare il Cittadella fuori e il Brescia in casa. Prima, però, c’è, il Parma che marcia a ritmi alti verso la promozione diretta e ha già liquidato il Lecco rispedendolo da dove era a sorpresa arrivato appena un anno fa. Insomma al Bari serve un’impresa. Ma questo campionato indecifrabile non finisce mai ed è sempre tempo di lottare.