Attraverso “Calcio&Finanza” l’ex arbitro Gianpaolo Calvarese ha scritto un pezzo su un nuovo caso che in queste ore scuote il mondo arbitrale in Italia.
La Procura FIGC ha aperto un fascicolo che riguarda il designatore della Can (Commissione Arbitri Nazionale), l’ex arbitro Gianluca Rocchi, e anche i due direttori di gara Paolo Valeri e Daniele Orsato. Tutto nasce dall’assistente di Foggia Pasquale De Meo in occasione del match di Serie A fra Milan ed Empoli giocato a San Siro il 7 aprile scorso. De Meo segnala le critiche mosse dall’osservatore arbitrale Puglisi nei confronti dei vertici dell’Aia (Associazione Italiana Arbitri) durante la presidenza di Alfredo Trentalange. In seguito a questa segnalazione, sarebbero sorte tensioni fra lo stesso De Meo, Rocchi e Orsato. I contrasti con Valeri invece risalirebbero più indietro nel tempo. Oltre alla denuncia del comitato nazionale dell’Aia, da cui scaturisce l’inchiesta, al vaglio del procuratore federale Chiné c’è anche quella di Gianluca Rocchi, che ha esposto la propria versione dei fatti.
Ciò che si nota innanzitutto è la capacità della classe arbitrale di farsi del male da sola. In una stagione nella quale non erano emersi particolari dissidi nel mondo arbitrale e si era rivotato per l’elezione di un nuovo presidente – Carlo Pacifici –, è scoppiato un caso che in buona sostanza si fonda su semplici «chiacchiere da bar» e illazioni o semplici diverbi normali in uno “spogliatoio”. Ma cosa c’è realmente dietro alla vicenda? Quelle a cui stiamo assistendo sono le primissime schermaglie in vista delle future elezioni per il sostituto del “reggente” Carlo Pacifici, elezioni che si svolgeranno fra un anno e mezzo circa. Da un lato c’è Alfredo Trentalange, “fatto fuori” qualche mese fa nell’ambito della vicenda D’Onofrio ma poi riabilitato dalla Corte Federale d’Appello, che ne ha cancellato l’inibizione. Trentalange è sostenuto dai suoi uomini , fra cui in particolare Duccio Baglioni anche lui fattosi da parte per ovvi motivi in queste ultime elezioni.
Dall’altro lato, il partito sostenuto dallo stesso Gianluca Rocchi e da Daniele Orsato, che si ritirerà sicuramente dopo EURO 2024 e che potrebbe mettere la sua grande esperienza al servizio dell’organo di governo dell’arbitraggio italiano. Forte delle moltissime gare dirette a livello nazionale e internazionale, fra campionati europei e Mondiali, Orsato sarebbe capace di portare una visione moderna, riformista e innovatrice che potrebbe scalfire vecchie logiche ancora presenti nell’Aia. Da tenere a mente quindi la scadenza del 2024: sarà un anno fondamentale, con la fine del quadriennio olimpico e gli Europei in Germania. Un anno in cui l’arbitro di Schio, che dirà addio al campo, potrebbe giocare un ruolo fondamentale.