Calori: «Dobbiamo vincere almeno 11 partite, sul mercato e sui Morace…»

Questa l’intervista rilasciata da Alessandro Calori, tecnico del Trapani, ai microfoni del “Corriere dello Sport”:

Abbiamo dato un segnale. C’è la consapevolezza di dover affrontare tutte le gare come fossero le ultime, ma senza pensare che ogni partita è quella della vita. Tanto, sono tutte quelle della vita. Da qui alla fine sarà un mini torneo di 19 giornate. Obiettivi immediati non ne metto, sappiamo di dover vincere almeno 11 partite per compiere quella che sarebbe un’impresa fantastica. Abbiamo vinto le prime due, avanti così. Non guardo la classifica, dobbiamo lavorare a testa bassa e soprattutto diventare squadra. Facendo così tutto verrà più facile, compreso il coinvolgimento della nostra gente. I tifosi, se vedono che ci mettiamo l’anima, ci saranno accanto.

Col ds Salvatori abbiamo osservato e valutato a fondo: in certi casi si creano delle situazioni ambientali per cui è necessario cambiare tante facce e puntare su gente nuova che abbia forti motivazioni. Ecco perché abbiamo preso anche ragazzi provenienti dalla Lega Pro o che avessero voglia di rimettersi in gioco. Rossi, Maracchi, adesso Manconi che ho avuto a Novara e conosco molto bene. Se vieni qua, in una squadra ultima e staccata, vuol dire che sei pronto a dare tutto e a battagliare come è necessario fare in B. Questa categoria ti obbliga a mostrare grinta e forza, la spada serve più del fioretto.

Trapani? La famiglia Morace che lo gestisce è davvero fuori dal comune. Persone cariche di valori che non c’entrano nulla con tante figure che girano spesso nel calcio di oggi. Fanno lavorare e sono presenti quando serve. Per questo, mi sento particolarmente motivato. Tutti noi sappiamo di dover fare qualcosa di straordinario. All’inizio, pensare di rimontare un simile svantaggio era da “fuori di testa”. Qui tutto l’ambiente dopo il sogno della serie A sfumato l’anno scorso, aveva un po’ perso la giusta dimensione. È una sfida stimolante, sembrerà strano ma è bello anche per me gettarmi in questa avventura. C’è un profondo lavoro tattico ma anche psicologico, c’è la bellezza di sentirsi un tutt’uno con la squadra. Io so dove voglio arrivare e sono convinto di arrivarci.

Ho trovato risposte importanti dalla squadra, a cominciare dai veterani che sono rimasti e mi hanno assicurato subito totale disponibilità. Penso a Pagliarulo, Ciaramitaro, Barillà. La voglia di rivalsa è enorme e la qualità del gruppo c’è. Ora è diversa l’autostima e dovrà accrescersi con nuovi risultati. La comunicazione che ho voluto dare ai ragazzi è di pensare solo a lavorare per esprimersi al massimo. Giorno dopo giorno, partita dopo partita. A cominciare da lunedì sera con l’Avellino“.

Published by
Redazione Ilovepalermocalcio