Nel 2014 Armando Izzo fu squalificato per sei mesi e cinque anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa e frode sportiva per via del calcioscommesse. Secondo l’edizione odierna de “Il Fatto Quotidiano”, le motivazioni della condanna in primo grado in sede penale per concorso esterno in associazione mafiosa, specificatamente camorra, e frode sportiva, adesso potrebbero riaprire anche il filone sportivo per Izzo, che rischia cinque anni di carcere. Il difensore avrebbe truccato la gara fra il suo Avellino e il Modena nel 2014 per favorire le ingenti puntate del boss del clan Accurso.
Le motivazioni svelano che il processo sportivo si è basato su una bugia. «Deposizione condizionata dal timore di eventuali ripercussioni in sede di giustizia sportiva». La Procura della FIGC dunque potrebbe presto riaprire il caso