CALCIOSCOMMESSE: Dirty Soccer, processo chiuso. La procura chiede 111 punti penalizzazione complessivi per i 29 club deferiti – i dettagli
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” fa il punto sul processo Dirty Soccer e i deferimenti chiesti dalla procura federale: “Processo chiuso per il secondo filone dell’inchiesta Dirty Soccer, comincia ora la maratona della camera di consiglio per i giudici del Tribunale federale guidati da Sergio Artico. Si tratta di analizzare 81 posizioni, una vera montagna di carte e di testimonianze: secondo il pronostico più attendibile, le sentenze non arriveranno prima di una settimana. Ma si sottolinea un «almeno» che dà l’idea di tempi potenzialmente più lunghi. Fra l’altro, è molto probabile che diversi fascicoli producano ricorsi in appello. Con processi di secondo grado che non si svolgeranno prima di metà febbrario. PUNTI E MILIONI Fra i 29 club ci sono i 31 punti (ma sulla formulazione della stangata, complice anche il «mero errore materiale» ammesso da Palazzi, si era registrato uno scontro fra Procura e difese) chiesti per L’Aquila e il punto invocato dalla Procura federale per punire il Livorno, l’unica società di serie B coinvolta. Nel complesso la Procura ha chiesto 471.100 euro di ammende per le società e addirittura 111 punti di penalizzazione. Ma tenendo conto anche delle multe richieste per i singoli tesserati differiti, si arriva addirittura a 3.651mila euro. AUTODIFESE Ieri, l’ultima giornata del dibattimento è stata riempita dalle autodifese. Domenico Giampà, centrocampista del Catanzaro, non ha resistito alla commozione: «Sono affranto, la mia carriera è basata sulla lealtà: mi vergogno e vivo nel disonore per questa accusa di illecito, non è giusto». Fabio Caserta, calabrese di Reggio, una lunga esperienza in A e B, oggi collaboratore tecnico alla Juve Stabia, ha raccontato ai giudici di «essere cresciuto in una terra difficile, ma di non aver mai avuto squalifiche». Il suo avvocato, Eduardo Chiacchio, ha prodotto un documento – un’intercettazione dell’inchiesta di Catanzaro – in cui si fa riferimento a un altro Fabio, che non è Caserta. Insomma, l’ipotesi di uno scambio di persona per mettere in discussione la pesante richiesta di tre anni di squalifica firmata dalla Procura federale”.