E’ esploso ormai quattro anni fa ma lo scandalo del calcioscommesse continua ad essere una ferita che il calcio italiano non è ancora riuscito a rimarginare. Nella giornata di giovedì, a Cremona, è iniziata la maxi udienza preliminare che dovrebbe poi portare alla chiusura definitiva di un caso che vede protagonisti tanti volti noti del calcio nostrano. Tra questi c’è il ct Azzurro Antonio Conte e, proprio nella giornata di ieri sono arrivate nuove pesanti accuse nei suoi confronti. A muoverle sono stati due sue ex giocatori ai ai tempi del Bari, Vincenzo Santoruvo e Massimo Ganci. I due, all’interno del libro scritto dal giornalista di Sky, Dario Nicolini, ‘Ingiustizia sportiva. Lo stano caso del Dr Palazzi e mister Conte‘ hanno riportato una frase che pesa come un macigno: “Non siete capaci di segnare neppure in una gara combinata…”. Queste parole sarebbero state pronunciate da Antonio Conte in occasione di un Chievo-Baridel 2008, una gara che, secondo Santoruvo e Ganci si concluse con un risultato di parità che era stato deciso a tavolino. A comunicare la combine a giocatori e staff tecnico sarebbe stato l’allora presidente del Bari, Vincenzo Matarrese. A portare alla richiesta di un risultato già scritto non sarebbe stato un giro di scommesse ma semplicemente la volontà di garantire alChievo un primo posto che avrebbe consentito ad Antonio Matarrese, allora presidente di Lega e a Verona già da qualche giorno, di premiare i clivensi ed evitare un ulteriore trasferimento in caso di sorpasso del Bologna. Conte quindi sapeva bene della combine in atto e tra l’altro, a chiudere le marcature di quel match, fu proprio Santoruvo che trasformò un calcio di rigore assegnato per un fallo quanto mai inusuale. Una vicenda, confermata dai due giocatori, che fa calare delle ombre sulla giustizia sportiva e su alcune decisioni di uno Stefano Palazzi parso morbido nel giudicare alcuni big e più duro con altri protagonisti di questa vicenda.