CALCIOSCOMMESE, Di Napoli ai giudici: «Ricordatevi, la mia carriera è nelle vostre mani»
“Trentadue? Venticinque? Trentuno? Totò avrebbe detto: a quanto ammonta il danno? Il balletto sulla penalizzazione richiesta per L’Aquila fa ridere (per non piangere) e comunque è un bel pasticcio. Dunque, lunedì sera la Procura federale aveva quantificato le venti contestazioni al club abruzzese, il più coinvolto nel calcioscommesse di Dirty Soccer causa iper attivismo del famigerato Ercole Di Nicola, in 32 punti di penalizzazione e 205.000 euro di ammenda. Ieri mattina i punti sono diventati 31, «per un mero errore materiale — ha ammesso il procuratore Palazzi — ritrasmettiamo la formulazione dei criteri di calcolo». Da cui, però, si evince che gli errori sono stati due: duplicare la contestazione per Cremonese-Pro Patria (una era di troppo) e trascrivere due volte le penalità per SantarcangeloL’Aquila e GrossetoSantarcangelo. Un copia-incolla venuto male. Sottraendo quei punti, il totale per L’Aquila doveva scendere a 25. E invece si è ridotto di un solo punticino, a 31. Errore di aritmetica? No, un ricalcolo delle responsabilità oggettive per le gare in cui L’Aquila era scesa in campo, salite da 3 a 6 punti. Un criterio discutibile, che il Collegio di Garanzia del Coni, peraltro, ha già rispedito al mittente per il processo Teramo-Savona. Come sottolineato nella sua arringa dal difensore de L’Aquila Flavia Tortorella. Dunque? Toccherà al Tribunale Figc scegliere il criterio più giusto. Ammesso che affrontare 81 diverse posizioni in due giorni e mezzo (oggi le ultime udienze) assicuri a tutti un giusto processo. È lo stesso brivido che corre lungo la schiena di Arturo Di Napoli, difeso dall’abile Grassani, ma col rischio di vedersi bruciata se non la carriera, almeno la stagione. «Il mio futuro è nelle vostre mani, ricordatevelo», ha detto ieri ai giudici. «Io ho millantato tutto», ha confessato invece Daniele Ciardi, magazziniere del Santarcangelo che ora esulta e spera con l’avvocato Chiacchio di ribaltare il -12 chiesto dall’accusa”. Questo quanto scrive l’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.