In due diverse sentenze, infatti, il Garante delle comunicazioni ha dato torto agli abbonati. Repubblica racconta la vicenda di due donne che si son viste togliere dai propri pacchetti – l’una con Sky, l’altra con Mediaset – l’Europa League e la Champions. Secondo il Garante delle comunicazioni, le emittenti non erano dovute a comunicare ad ogni singolo abbonato il cambio di programmazione, ma bastava solo una comunicazione generica che, di fatto, è avvenuta. Entrambe le contestazioni sono del 2014 e l’AgCom per due ragioni diverse ha dato ragione.
Per quanto riguarda Sky, un’abbonata si è accorta nel settembre 2014 di non avere più la possibilità di vedere l’Europa League. Se lo avesse saputo, sostiene, avrebbe disdetto il contratto: parte così la contestazione, che arriva però solo a marzo 2015, e su questo punta anche il Garante, visto che, se fosse stata così arrabbiata, non avrebbe atteso così a lungo. Intanto, Sky telefona alla signiora non appena ricevuta la lettere del legale, per dare chiarimenti, altra mossa ben vista dall’AgCom.
AgCom che poi centra la questione sul contratto, in particolare sul punto 9.2 delle Condizioni generali di abbonamento, in cui Sky avverte che la composizione dei pacchetti “Calcio” e “Sport” può cambiare a seconda della disponibilità dei diritti di trasmissione di competizioni di pregio come appunto l’Europa League. «I pacchetti contenenti eventi calcistici e sportivi sono soggetti a modifiche in relazione ai diritti esclusivi di cui Sky Italia S.r.l. sarà titolare all’inizio di ogni stagione calcistica o sportiva», la frase esatta del contratto.
Conclusione simile anche per la vicenda che riguarda Mediaset Premium. Che, per una situazione simile (la mancata visione della Champions League nel 2014/15 sui canali della pay-tv) se l’è cavata grazie allo stesso discorso di cui sopra, per cui l’abbonato secondo l’AgCom deve informarsi attraverso i normali mezzi di comunicazioni sulla composizione del pacchetto, e inoltre grazie alla lettera, inviata da Premium, a tutti gli abbonati per avvisarli. E queste sono solo le ultime due segnalazioni all’AgCom, visto che vicende simili non mancano (basta leggere le ultime disposizioni del Garante).