Calcio Femminile. La denuncia Pignaroli, portiere della Lucchese, esclusa dalla squadra perché incinta. “Mi hanno trattata come roba vecchia”

Dal calcio femminile arriva una denuncia riportata da “Repubblica.it”, quella del portiere della Lucchese esclusa dalla squadra perché incinta.

Mi sono sentita come una cosa vecchia da buttare”. Lo dice Alice Pignanoli, 33enne nativa di Reggio Emilia, portiere di calcio professionista tesserata con la società della Lucchese in serie C. Già mamma di una bimba di due anni Pignanoli racconta alla ‘Dire’ la sua esperienza con la società sportiva quando – a metà dello scorso ottobre – ha scoperto e comunicato di aspettare un secondo bambino.

“Il mister e le ragazze sono state fantastiche, la società invece mi ha detto che non mi avrebbe più pagato nonostante quello che era scritto nel contratto e piano piano ha cominciato a escludermi dalla squadra”. Infatti, “prima mi hanno chiesto di restituire il materiale sportivo nonostante io sia tesserata fino a fine stagione, poi di liberare il mio posto letto, e di fatto mi hanno sbattuto fuori dalla squadra senza dire una parola. Se proprio era necessario escludermi, e non ne capisco il motivo, potevano almeno dire qualcosa visto che ho giocato due mesi per loro e ho fatto la mia parte”.

In seguito, continua Pignanoli, “hanno iniziato a dirmi che non mi avrebbero pagato gli arretrati e questo è durato fino a stamattina, quando è stato comunicato al mio avvocato che alla fine sono stati pagati”. Se “venisse fatto con un’impiegata, gli venisse tolto il computer, poi la scrivania, poi la possibilità di entrare in ufficio ci sarebbero cause da milioni di euro, quando lo fa uno squadra di calcio è un tema nuovo perché di mamme che giocano ce ne sono poche. Ma penso che il rispetto della dignità umana non si deve dimenticare” continua la reggiana. Che qualche anno fa, mentre difendeva i pali della porta col Cesena, ha vissuto una situazione specularmente opposta.