L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul calcio femminile e in particolar modo riporta le parole di Giorgia Rossi.
Era la classica bambina che riempiva la testa degli adulti di «perché?». Curiosa da impazzire, desiderosa di capire come girasse il mondo, «volevo risposte su tutto». Adesso Giorgia Rossi, 35enne romana tra i volti di punta del calcio di Dazn, ci ripensa e sorride: «Forse era scritto che dovessi fare la giornalista».
Ogni weekend la vediamo sui più importanti campi di Serie A per pre e post partita, a questo punto della stagione è stanca anche lei?
«Faccio un lavoro che mi diverte e mi appassiona, la fatica non si sente, anzi non c’è. È vero che questo è un campionato a senso unico per il vertice, ma sta regalando comunque tanti spunti interessanti. Io poi ho la fortuna osservare da vicino quello che vive una squadra. E mi piace».
Aveva colto qualcosa di particolare anche nel Napoli di inizio stagione?
«Ho fatto la prima di campionato degli azzurri a Verona, Kvaratskhelia era già una furia. Si parlava di un Napoli ridimensionato dopo le cessioni illustri, ma ho subito percepito una straordinaria forza del gruppo e vista l’abilità di Spalletti ho pensato che potesse fare qualcosa di importante. Certo, non credevo così importante…».
A proposito di Champions, questa sera ci sono i quarti di quella femminile, con la Roma che all’Olimpico affronta il Barcellona. Complice anche la promozione sui biglietti fatta dal club, sono attese 40 mila persone. Qualcosa sta cambiando?
«È una vetrina importante. Anche Dazn crede tanto nel calcio femminile, tanto da avere i diritti della Champions fino al 2025. Io penso troverà sempre più visibilità, il che implica anche un’integrazione a livello culturale e sociale che negli anni è un po’ mancata. C’è sicuramente ancora tanto da fare, credo abbiamo percorso il 30 massimo il 40% della strada: vorrei che ogni bambina che desideri giocare a calcio abbia la libertà e il diritto di farlo senza alcun tipo di barriera. Bisogna crederci, avere idee, coraggio e desiderio di apprezzare il talento, che non ha genere. Anche in questo senso l’iniziativa della Roma è fondamentale: la squadra femminile è cresciuta moltissimo e il club ha investito tanto diventando una delle realtà più interessanti del calcio italiano. Io farò sicuramente il tifo per loro, è un evento storico che mi emoziona davvero».
È a Dazn dal 2021, come procede quest’avventura?
«Molto bene. Vengo da una realtà diversa come quella di Mediaset, ma sono molto orgogliosa di poter far parte del progresso. Oggi con il live streaming la fruizione è completamente cambiata e Dazn asseconda la passione dei tifosi dando loro la possibilità di godersi il calcio ovunque siano. C’è un’atmosfera bella, giovane e creativa».
Che cosa si aspetta dal futuro, professionalmente parlando?
«Qui a Dazn come ho detto sto benissimo. Viste le esperienze che ho già in conduzione, da Pressing ai Mondiali, mi piacerebbe avere una trasmissione tutta mia, leggera ma autorevole. E poi perché no, in futuro guardare ad altri ambiti, non calcistici, tornando a una generalista».