Attraverso le colonne de “Il Corriere dello Sport” Umberto Calcagno, vice presidente dell’Associazione Italiana Calciatori, si è espresso in merito alla riunione avvenuta ieri e spiega i motivi per cui l’Aic avrebbe voluto lo sciopero e quindi il rinvio dell’inizio della serie B. Ecco le sue parole: «Sciopero? Era una delle proposte sul tavolo, ma avevamo bisogno di confrontarci tra di noi, soprattutto alla luce di una cosa gravissima accaduta sul piano sindacale. Temendo lo sciopero, la Lega B ha inviato una mail alle 19 società chiedendo di far firmare ai capitani un documento in cui si dichiaravano contrari a questa protesta. Una cosa aberrante, di una gravità assoluta. E’ in linea con i modi di fare della B degli ultimi tempi. Come hanno reagito i capitani? Ci risulta che nessuno abbia firmato. Noi siamo stati corretti, abbiamo scritto a tutte le società. Certamente, se mai avessimo avuto dei dubbi, e non li abbiamo mai avuti, sapremo da che parte stare in ambito federale. Se certe persone stanno da una parte, noi staremo dall’altra. Le regole di convivenza democratica sono state prima violate dal commissario d’accordo con la B, poi dalla B e dalle società con un comportamento antisindacale senza precedenti». Inoltre, Calcagno, spiega anche il motivo per cui a gennaio vi sarà una vera e propria guerra economica sul mercato invernale tra i club della serie cadetta: «Molte società si stanno rendendo conto che i soldi in più da dividersi in meno squadre, ammesso che ci siano davvero, li dovranno spendere a gennaio, scannandosi sul mercato, quando anche l’ottava in classifica avrà paura di retrocedere. E quanto ai soldi, attenzione: Dazn si sta già muovendo per ridurre il compenso, essendoci meno partite».