«La nostra posizione è stata fin da subito chiara. Sarebbe stato molto meglio completare la regular season senza playoff e playout. Così, invece, si è creato uno squilibrio competitivo: nella parte apicale c’è chi può scegliere di non ripartire, senza conseguenze disciplinari, situazione che falserà la competizione, viste le vittorie a tavolino. E ci sarà anche un incredibile danno per i giocatori che non potranno mettersi in mostra nel momento più importante della stagione: in carriera ho disputato 5 volte i playoff in Serie C e queste gare mi hanno sempre aiutato nel prosieguo della carriera. Gran parte delle società, insomma, non avrà nessun costo, scaricando tutto sui calciatori e su quei club che lotteranno per non retrocedere, costretti a giocarsi una stagione in 180 minuti. Per non parlare delle squadre retrocesse d’ufficio con 11 giornate d’anticipo. La Lega Pro, nella sua ultima assemblea di un mese fa, ha scelto di non ripartire e volutamente non ha ripreso gli allenamenti. Ho discusso molto, all’epoca, con alcuni presidenti e direttori che oggi sono i primi a lamentarsi di questa ripresa, oltre che con Ghirelli; ho spiegato loro che il blocco sarebbe stato un errore strategico. E così è stato: ci saranno playoff con squadre che passeranno il turno senza giocare: l’impressione è che siamo di fronte a tutto tranne che a un campionato professionistico. Purtroppo, una volta deciso in FIGC il giusto ritorno in campo, non c’erano più i tempi tecnici per terminare la stagione con le modalità migliori. Spiace tantissimo vedere un professionismo a due livelli, con una ripartenza completa nelle prime due serie e una rabberciata in Lega Pro. La riforma dei campionati nel 2012 si prefiggeva di portare la Serie C verso un professionismo di alto livello. Con queste scelte si rischia un doppio salto mortale all’indietro: non vorrei che le errate decisioni pesassero sulle scelte federali e governative del prossimo futuro. Il professionismo dev’essere uno, pur con le giuste distinzioni tra A, B e C. La realtà è che la Serie C ha deciso di non farsi trovare pronta alla ripresa». Queste le parole del vicepresidente dell’assocalciatori, Umberto Calcagno, rilasciate ai microfoni di “Tuttoc.com” in merito alla situazione in Lega Pro.