Intervenuto ai microfoni di “Tuttosport”, Emanuele Calaiò, attaccante del Parma, ha parlato dei cinque mesi di squalifica inflitti dal giudice sportivo per il caso degli sms inviati all’amico De Col. Ecco le sue parole: «Ho pensato di dire basta, più di una volta. In alcuni momenti ero positivo mentre altre volte mi facevo prendere dallo sconforto e dalla rabbia. Sentire tanti opinionisti, anche ex giocatori, che si pronunciavano senza conoscere me e senza conoscere i fatti mi dava fastidio. Ho anche detto “non ce la faccio più”, ma nella mia testa il più delle volte pensavo “Io non ho fatto niente e devo dimostrare che posso tornare a giocare a calcio e togliermi delle soddisfazioni”. Sono un professionista, sono stato capitano e leader e cancellare tutto questo sarebbe ingiusto. I miei compagni mi hanno sostenuto. Ho detto più volte a loro che mi dispiace. Lo dico anche ai tifosi, li capisco».