Cagliari-Palermo, Pavoletti: «Non mi aspettavo di giocare per 90′ minuti»
Il calciatore del Cagliari Leonardo Pavoletti ha parlato nel post partita del match contro il Palermo.
Ecco le sue parole riportate da “Cagliarinews24”:
«Non mi aspettavo di giocare, mi sono trovato in campo piacevolmente. L’infortunio è stato subdolo, non sapevo le tempistiche e sono passati quattro mesi. Ho un po perso la fiducia e le misure, la squadra sta bene e ha sopperito alla mie mancanze in campo. Con Lapadula ci siamo sempre voluti bene anche quando facevamo staffetta con Liverani, ora abbiamo giocato poco insieme per colpa mia, oggi è la prima volta che giocavo con Mancosu (Ride, ndr). Lapadula è il bomber e devo fare io il lavoro sporco per lui e oggi ho ritrovato un po di benzina nelle gambe. Questi 90’ minuti mi mancavano da un girone, quest’anno ho giocato poco, volevo spaccare il mondo e riportare il Cagliari in Serie A e state a casa non è stato bello. Ranieri ha sempre avuto buone parole per me e non vedo l’ora di farlo felice. Ieri sera ho saputo che avrei giocato titolare ma non ci credevo (ride, ndr). Mi preparo sempre al meglio. Ognuno ha portato punti per la classifica al netto di squalifiche e infortuni. Chi si pensava fossero titolari, Ranieri ha sbaragliato le carte. Il mister quando ti butta in campo dopo tanto tempo giocano tutti bene, capisce quando è il momento giusto per stare in campo. Ero sicuro che quando sarei tornato in campo sarei stato pronto, oggi potevo essere più brillante ma fisicamente stavo bene. Tutti si sentono partecipi, c’è un gran legame con la piazza e tanti si sentono ormai sardi. I playoff sono gare pazze che vanno oltre le ragioni del calcio. Queste settimane non pensavo a fare ma pensavo a fare 90’ minuti e finire una partita intera. Per me era diventato difficile finire una partita o avere una sostituzione per scelta tecnica. Oggi sono felice per aver vinto e aver finito la partita e inizierò un altro tempo a casa con i miei figli (ride, ndr). Dopo il gol ci facciamo prendere dalla fretta di pareggiare, dobbiamo far capire all’avversario che noi ci siamo sempre e siamo sempre in partita. Quando vai in svantaggio puoi comunque andare a vincere».