Cagliari: blitz anti ultras, indagato anche Cossu
L’edizione online de “Il Giornale” si sofferma su un blitz anti ultras in quel di Cagliari.
C’è anche Andrea Cossu, dirigente del Cagliari ed ex giocatore rossoblù e della Nazionale tra gli indagati nell’operazione “Frari” della Digos, che ha portato a una serie di arresti e misure cautelari di vario tipo per 33 tifosi riconducibili, secondo la Polizia, a una frangia del gruppo ultras degli “Sconvolts 1987” e accusati di associazione a delinquere. L’ex capitano è finito nel registro degli indagati con un ruolo marginale e perché alcuni suoi comportamenti – secondo l’accusa – avrebbero indirettamente aiutato la sopravvivenza economica delle attività dei tifosi coinvolti nell’inchiesta. In ogni modo Cossu non faceva parte del sodalizio criminale, ma partecipava alle riunioni del gruppo di tifosi e aveva anche le chiavi della sede.
Secondo gli investigatori, l’attuale dirigente del club regalava magliette per organizzare lotterie che servivano a finanziare le attività della tifoseria e favoriva l’incontro tra associati e tesserati del Cagliari. Per questo motivo gli inquirenti gli contestano il concorso esterno all’associazione: era stata chiesta per lui l’interdizione dalle funzioni dirigenziali ma il gup non l’ha accolta.
Con una vasta operazione la Polizia sta eseguendo 33 misure cautelari – arresti in carcere, ai domiciliari e obblighi di firma – nei confronti di alcuni tifosi del Cagliari per reati commessi tra l’autunno del 2018 e l’ultima stagione calcistica in Serie A dei sardi. In totale sono 36 le persone indagate, oltre ai 33 già citati due sono legate marginalmente e c’è un terzo associato come esterno al gruppo.
“Sono indagini che non riguardano tutto il gruppo di tifosi e nemmeno tutto il gruppo Sconvolts 1987 – fa sapere Antonio Nicolli, dirigente Digos di Cagliari – ma solo una parte che aveva costituito all’interno una associazione per delinquere con dei ruoli ben chiari. La società Cagliari e i suoi dirigenti sono esterni alla vicenda. I tre indagati a piede libero? Uno di questi ha un concorso esterno con una posizione lieve e non è stato sottoposto a misura, e anche gli altri due pur facendo parte del gruppo hanno un ruolo marginale”. Dalle perquisizioni partite all’alba a Cagliari sono emerse mazze, tirapugni, fumogeni, sostanze stupefacenti, maglie e materiale attraverso la cui vendita l’associazione si finanziava e anche 53 mila euro riconducibili alle attività illecite del gruppo. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati contro l’ordine pubblico, la persona e il patrimonio, commessi in occasione di manifestazioni sportive e spaccio di stupefacenti.