L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulle parole di Gardini nel bilancio di fine anno e lo fa attraverso un articolo a firma Luigi Butera.
Assillo e pazienza. Sono due delle parole che hanno più colpito nella video intervista di Gardini pubblicata sui social del Palermo. Intervista per modo di dire, perché – com’è ormai consuetudine – l’amministratore delegato ha risposto a domande «fatte in casa» senza un contraddittorio. A Manchester vogliono così e amen. A Palermo naturalmente eseguono gli ordini, Gardini dunque non ha fatto altro che seguire la politica del gruppo. Di sicuro questo metodo non è il massimo (anche qui per modo di dire…): il botta e risposta aiuta a chiarire, a sviscerare argomenti che possono fare nascere equivoci e talvolta anche a riconsiderare convinzioni date per assolute. Ma tant’è…
Parlando di obiettivi per il prossimo anno, Gardini non s’è sbilanciato. L’ad ha detto che il Palermo punta «a migliorarsi», in più ha aggiunto che la promozione «arriverà» ma che non deve essere un «assillo» e che serve «pazienza». Capibile da un punto di vista della società, anche perché i proclami a volte tornano indietro come un boomerang, sbattono in faccia e fanno malissimo. In più la Serie A non si materializza per grazia ricevuta o perché Palermo è la quinta città d’Italia o ancora perché il Barbera è lo stadio con più spettatori della B.
La Serie A va costruita attraverso un progetto che sia anche duraturo nel tempo e, dunque, serve la «pazienza» invocata da Gardini. Tutto questo, però, è un po’ meno capibile per i tifosi che nella pazienza non hanno proprio la miglior virtù. Anzi, il contrario. Ma c’è di più. Se per il City la Serie A non sarebbe un «assillo», non è esattamente così sempre per chi ogni sabato va allo stadio o si fa mille e più chilometri per tifare Palermo. Due campionati di gestione City se ne sono già andati ed è chiaro che questo che arriva è quello della verità: dopo la salvezza al primo anno e la semifinale play-off al secondo, il terzo dovrebbe essere quello giusto per prendersi un qualcosa che manca da troppo tempo. Per i tifosi esiste solo questo, inutile girarci attorno.
Al di là delle dichiarazioni di rito (che ripetiamo, ci stanno), i primi passi lasciano intendere che il City la pensa allo stesso modo e ha tutta l’intenzione di dare l’assalto alla A. Non fosse così, Dionisi – che aveva tante richieste anche dalla A – non avrebbe detto «sì» al Palermo. Se l’ha fatto è perché sul piatto gli sono state messe garanzie importanti per puntare subito alla Serie A.