L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla preparazione del Palermo e su Brunori attraverso un articolo a firma Luigi Butera.
Mentre il Palermo se ne va in ritiro a Manchester, la clessidra del countdown per l’inizio della stagione ufficiale ha già tanti granelli di sabbia in meno. Fra tre settimane ci sarà l’esordio in Coppa Italia a Parma, il 16 agosto quello in campionato a Brescia, prima di tre partite fuori casa. E, dunque, è giusto che a Dionisi vengano consegnati altri pezzi importanti per il Palermo del futuro, perché quello che il tecnico ha iniziato a plasmare a Livigno probabilmente non basta per migliorare il sesto posto e la semifinale play-off della passata stagione. Che, poi, per i tifosi significa solo una cosa: promozione in Serie A. Vero che contro il Monza sono arrivate indicazioni positive e si sono viste le prime «tracce» di quello che chiede Dionisi (azione costruita dal basso, concentrazione, sacrificio e pressing anche nell’area avversaria), ma è chiaro che non bisogna illudersi, perché il lavoro da fare è ancora tanto (la manovra è lenta e farraginosa esattamente come l’anno scorso) e il tempo a disposizione un po’ meno.
Nel test con i brianzoli, all’inizio Dionisi ha schierato nove pedine che già c’erano, con Gomis (volto nuovo) e Saric (cavallo di ritorno) unici intrusi. Il risultato ha sorriso, l’applicazione e l’atteggiamento sono piaciuti, ma i punti interrogativi restano. Soprattutto quelli legati a certi ruoli. La questione regista dovrebbe essere stata risolta con l’acquisto del francese Blin, un giocatore che può elevare la qualità della manovra e togliere finalmente compiti di costruzione a Gomes, che sarà ancora più utile da mezzala di rottura. Restando al centrocampo, se Segre ne avrà per un paio di mesi (speriamo non sia così), è giusto pensare anche ad un altro mediano. Due se non si è convinti di Saric, che è sempre fumoso.
Da oggi in poi bisogna anche accelerare sulle fasce, perché Diakité ha bisogno di un’alternativa e Lund a sinistra da solo non può bastare. Infine, va sistemato qualcosa in avanti e risolto qualche enigma. Insigne non convince, Di Mariano ambisce ad un contratto più lungo, Vasic non si capisce ancora cos’è. C’è poi Brunori, capitano silenzioso e senza sorrisi. Anche la sua clessidra si sta svuotando, eppure attorno a lui tutto tace. Come se niente fosse. Ma non è proprio così…