Butera: “Palermo. Gennaio sembra lontano, ma non è così”

In un pezzo a firma di Luigi Butera sul Giornale di Sicilia in edicola oggi, viene analizzata la recente crisi del Palermo, evidenziata dalla seconda sconfitta casalinga stagionale, questa volta contro il Cittadella. Butera mette in luce i problemi irrisolti della squadra, evidenziando come questa battuta d’arresto sia ancora più preoccupante della precedente contro la Salernitana, poiché riporta a galla vecchie difficoltà che sembravano superate.

Questa seconda sconfitta casalinga del Palermo appare ancora più grave della prima contro la Salernitana, poiché mette in luce problemi che sembravano risolti. Al Cittadella è bastato un solo tiro in porta per portarsi a casa i tre punti, mentre il Palermo, nonostante numerose occasioni, non è riuscito a segnare. La squadra veneta non vinceva da fine agosto e aveva perso quattro delle ultime sette partite, incassando dodici gol. Di conseguenza, qualsiasi giustificazione (incluso l’arbitraggio discutibile di Forneau) appare insufficiente a nascondere una situazione sempre più complicata. Finora, va detto, nessuno ha cercato alibi.

La classifica è impietosa: il Palermo è ottavo, a 11 punti dal Pisa capolista e distanziato di 9 e 8 punti rispettivamente da Sassuolo e Spezia, attualmente sul podio della Serie B. Davanti ci sono anche squadre come Cesena, Cremonese e Juve Stabia, che non mirano alla promozione diretta. Il Palermo procede a rilento, e la stretta forbice con le squadre in coda rende il vantaggio dalla zona playout di soli tre punti. Continuare così significa anche dover guardarsi alle spalle.

La speranza è che la situazione cambi già venerdì a Frosinone, ultima in classifica e ancora a caccia della prima vittoria casalinga. La sconfitta con il Cittadella è difficile da digerire, dato che è maturata dopo una partita dominata dai rosanero. Tuttavia, questo ko rappresenta anche l’immagine di un Palermo che fatica a trovare continuità, anche all’interno della stessa partita, un problema persistente dalla scorsa stagione, aggravato dal fatto che molti giocatori sono gli stessi dell’anno passato.

C’è stato un certo progresso rispetto all’inizio del campionato, ma ora manca una visione d’insieme. L’unità di squadra, fondamentale per superare le difficoltà, non sempre si è vista. Il Palermo, infatti, gioca quasi sempre solo un tempo su due. Questo limite era emerso a Modena, si è ripetuto a Mantova e si è manifestato anche contro il Cittadella. Anche nella vittoria contro la Reggiana, l’unica in casa, la prestazione nella ripresa non era stata brillante, sebbene il vantaggio iniziale di due gol avesse mascherato certe mancanze.

Se il Palermo vuole davvero cambiare rotta, è necessario che tutti riflettano. I giocatori sanno che la pazienza dei tifosi è quasi esaurita, come dimostrato dalla contestazione alla fine della partita di domenica. Occorre una scossa, soprattutto sul piano mentale, poiché molti continuano a soffrire sotto il peso della maglia e della pressione della piazza.

L’allenatore Dionisi è consapevole di non aver ottenuto i risultati sperati e sa che il suo approccio tattico non è ancora stato pienamente recepito. Anche lui deve esplorare nuove soluzioni, sia tattiche (perché non provare qualcosa di diverso dal solito 4-3-3?) che caratteriali. Se il Palermo alterna prestazioni all’interno della stessa partita, anche Dionisi deve cercare nuove leve motivazionali.

Infine, c’è la società. Gennaio sembra lontano, ma non è così. Se i risultati continueranno ad arrivare in modo discontinuo e qualcuno continuerà a deludere, sarà necessario intervenire sul mercato. Probabilmente, certe riflessioni sono già in corso.