Bundesliga dal 9 maggio? Il Ceo: «Pronti ma non spetta a noi. Ripartiamo o molti club falliranno»
Secondo quanto riportato dalla “Gazzetta”, la Bundesliga vuole ripartire a maggio, si sente pronta per farlo, anche se usa il rispetto dei ruoli e non vuole prevaricare il governo. «Non possiamo dire quando giocheremo, saremmo arroganti e non è il nostro compito. Noi dobbiamo dimostrare come ci faremo trovare pronti quando ci sarà dato il segnale di poter giocare». Christian Seifert, amministratore delegato della Lega tedesca, evita di lanciare ultimatum alla politica e ai responsabili della salute pubblica. In Germania le squadre si stanno già allenando, la ripresa dovrebbe essere prevista per maggio, il 9 o il 16, però non possono decidere soltanto le società. Che in caso di termine anticipato della stagione, potrebbero perdere fino a 770 milioni di introiti, e per 13 di loro la sopravvivenza economica sarebbe in serio pericolo. «Rispetteremo qualsiasi decisione. La stagione dovrebbe terminare il 30 giugno, ma se si dovrà andare oltre parleremo con tutti i nostri partner e troveremo una soluzione. Far riprendere la stagione è la sola possibilità di sopravvivenza per molti club». I soldi delle tv comunque sono garantiti fino al 30 giugno, così ha fatto sapere la Lega. Si tratta di circa 300 milioni che eviterebbero le crisi di liquidità. La Bundesliga è stata fermata il 13 marzo, qualche ora prima della 26esima giornata. Le 36 società di prima e seconda divisione hanno partecipato in video conferenza all’assemblea straordinaria per illustrare il piano di ripartenza. Il governo invece si riunirà il 30 aprile e dal mondo del calcio si aspettano il via libera. Quello che la Dfl ha presentato è stato il protocollo di condizioni igieniche e di sicurezza per evitare contagi. Una task force medica era stata costituita per studiare ogni aspetto nei dettagli. Tim Meyer, a capo di questa struttura, è anche il medico della nazionale e ha spiegato con Seifert tutti gli obblighi per evitare i contagi. Ovviamente si giocherà a porte chiuse. Si punta a un “rischio di salute sostenibile” perché “il 100% di sicurezza non potrà essere garantito”. Il numero delle persone ammesse: 98 tra campo e spazi interni, 115 in tribuna, fino a 109 all’esterno. I giocatori verrebbero sottoposti a test anche il giorno prima della partita, con risultati a sei ore dal calcio d’inizio. Circa 20 mila test sono previsti, con una spesa di oltre due milioni di euro.