L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulle parole di Matteo Brunori in merito al ritiro di Manchester.
La full immersion in Inghilterra è finita. Con la soddisfazione ulteriore di aver battuto venerdì i giovani del Nottingham Forest e ieri mattina con l’ultimo allenamento prima del rientro in Sicilia nel tardo pomeriggio. Da lunedì si torna a pensare al Südtirol e a un campionato di B a detta di tutti difficilissimo. Ma con nuova energia e adrenalina in corpo, perché la settimana trascorsa a Manchester ha mostrato che un altro calcio è possibile. Sia a livello di strutture e di organizzazione, sia per quanto fatto in campo, e quindi sul piano delle idee e del concetto di gruppo. Ne abbiamo parlato col nuovo capitano e leader dei rosanero Matteo Brunori, 27 anni, e 29 gol, decisivi la scorsa stagione per l’ascesa in Serie B.
Esperienza Intanto l’amichevole col Nottingham, confronto internazionale, che fa sognare come il Palermo dei bei tempi europei di Zamparini: «Sicuramente è stata un’esperienza bellissima – esordisce Brunori -, che ci ha fatto molto piacere vivere, saremo grati al City Group per questa opportunità. Abbiamo lavorato bene in settimana, e questo l’abbiamo riportato venerdì in campo col Nottingham. Serviva per chiudere una settimana importante di allenamento, dura, con sessioni doppie, era fondamentale scendere in campo con l’atteggiamento giusto perché anche le amichevoli nascondono insidie. Ma siamo scesi bene, siamo contenti». Lui è ripartito da dove aveva lasciato, già 3 gol in stagione nelle prime 6 gare, dimostrando che anche in B può dire la sua. Col Nottingham gli è mancato il gol, non certo la voglia: «Mi sento bene, felice, voglio dare il mio contributo alla squadra, ci saranno momenti difficili ma dobbiamo superarli con consapevolezza dei nostri mezzi».
A casa Si torna a Palermo, oggi si riposa. «Ma ci portiamo a casa tante cose – aggiunge il capitano -. Per ogni ragazzo arrivare qua e giocare in questi campi è incredibile, un sogno di bambino, abbiamo avuto una grande opportunità e abbiamo cercato di sfruttare tutto quello che ci è stato messo a disposizione per lavorare. Ci portiamo dietro l’idea di un sogno, sì… Un sogno che, lavorando duro, speriamo di raggiungere tutti insieme». Il tecnico Corini l’ha potuto studiare, così come tutta la rosa, con tante novità. Loro, i giocatori, sono stati ricettivi agli insegnamenti del Genio e anche alle sue richieste: «Corini ci ha chiesto questa settimana di lavorare duro, è stata pur sempre una settimana di stop del campionato, non una vacanza però, e di unirci, cercare di conoscerci anche fuori dal campo. Dove alla fine riporti sempre tutto quello che sei fuori. Era importante conoscerci, lo abbiamo fatto, lo stiamo facendo. In campo abbiamo lavorato sugli errori commessi nelle ultime partite» .