Coulibaly spezza il trend negativo delle ultime giornate. In realtà, nel complesso di una partita poco spumeggiante, è difficile trovare tante note positive da parte dei rosanero e forse proprio il risultato finale rimane l’amico più fidato dei padroni di casa. Sicuramente il Brescia è stato l’avversario con le caratteristiche migliori da affrontare per i rosanero: una squadra qualitativamente inferiore che, fin dai primi minuti, ha provato a mettere pressione agli uomini allenati da Corini. Così facendo ha inevitabilmente lasciato spazi ampi che, però, Brunori e compagni non sono mai riusciti a finalizzare.
Un risultato che sa di salto in classifica e poco più. Di certo determinate partite bisogna avere il coraggio di portarle a casa soprattutto quando il momento non è dei migliori e bisogna anche fare i conti con delle continue assenze.
Le vittorie aiutano a rispondere ai tanti dubbi maturati da inizio stagione, e forse anche dalla scorsa, ma sicuramente questa vittoria non li ha eliminati del tutto. Sarà necessario dunque dare continuità fin dalle prossime partite, perché fin quando i risultati saranno positivi le chiacchiere le porterà via il vento e in fin dei conti è tutto quello che ognuno di noi si augura di partita in partita. Al di là , però, dei soliti discorsi di mancanza di bel gioco, il più grande dubbio a cui fin qui sembra impossibile dare una risposta è l’involuzione inaspettata e inspiegabile di Matteo Brunori. Il capitano ha mostrato la sua vera identità, in questa stagione, esclusivamente in laguna con la tripletta in casa del Venezia e ieri, mister Corini, ha inaspettatamente deciso di sostituirlo come mai così anticipatamente dal termine della gara.
Una sostituzione che può dire tutto o nulla, ma la sua assenza realizzativa non può soltanto essere legata ad un’improvvisa incapacità o momento negativo soprattutto alla luce delle 17 reti messe a segno fino a qualche mese fa. Nell’ultima partita, però, Nicola Valente, forse uno dei più positivi della gara, è riuscito in più di un’occasione a mettere al suo servizio dei palloni invitanti, ma il capitano è quasi sempre stato poco lucido e poco freddo davanti alla porta.
Questa volta l’effetto Barbera ai rosanero ha portato bene , considerando però una presenza dimezzata, per ovvi motivi di orario, sugli spalti. Nella prossima di campionato a Palermo arriverà il Cittadella e potremmo definirlo il test perfetto per dichiarare la reale maturità ed identità della squadra, contro un avversario complicato da affrontare e soprattutto imprevedibile.
Nel frattempo i rosanero tornano, dunque, nei posti di vertice del campionato e potranno considerarsi usciti dal “tunnel” solo se saranno in grado di dare continuità a questa vittoria.