Brunori contro Moro, il derby del gol parla siciliano

L’edizione odierna de “La Repubblica” si sofferma su Brunori e Moro e il derby di gol.

Gemelli diversi. Attaccanti con il fiuto della rete, ma divisi da obiettivi di squadra e personali dovuti anche all’età. Il destino li chiama: Matteo Brunori ha 27 anni e, nel pieno della maturità, chiede strada per una definitiva consacrazione sognando la A. Luca Moro ne ha sei in meno e guarda addirittura alla Nazionale, quella maggiore, perché nella Under 20 ha già giocato e fatto centro. Sono i cannonieri della C e di una specialità, il gol, che nel loro girone ha un solo dialetto: quello siciliano.

Due punte di diamante, una premiata ditta, con finalità diverse: Brunori, con le sue prodezze a raffica, ha raggiunto quasi tutti i record possibili e immaginabili e ora punta ai 28 di Radice e a quello assoluto (30) di Toni per entrare nella leggenda come primo cannoniere rosanero di tutti i tempi. Intanto, trascina il Palermo e mette a fuoco la B, di vitale importanza per la società. Moro, ormai in A dopo il passaggio al Sassuolo, spinge il Catania verso l’ipotesi play-off per definire i contorni di un’autentica avventura, se a lieto fine o no si vedrà. La Sicilia alla ribalta con i loro tesori. Il Catania sbatte Moro in prima pagina, il Palermo invece ha il più bel gioiello della C e lo tiene in silenzio, finendo per oscurare il suo uomo immagine.

All’italo-brasiliano non resta che comunicare, su Instagram, la gioia con una dedica: “Avanti tutta, ragà…” e la foto della sua esultanza. Com’è strana la vita! Brunori segna a ripetizione ma in conferenza va sempre un compagno. Una decisione di Castagnini. Dispetto alla stampa? O preoccupazione per l’unica domanda che potrebbe imbarazzare calciatore e club, relativa al mercato? La risposta, però, è nelle carte, oltre che nei fatti. Brunori è della Juve e tutto il mondo sa che la sua ascesa è stata strepitosa. La Juve non ha motivo di nascondere il suo astro e, a fine stagione, avrà in mano un elemento rivalutato da un crescendo inimmaginabile dopo tante promesse non mantenute. La fila per accaparrarsi il numero nove è lunga. E il Palermo sa bene che l’attaccante, voluto da Filippi ed esploso con Baldini, potrà restare solo in caso di promozione.

Per ora, solo il Padova si è mosso in anticipo e con il clamore su Moro ha già ottenuto il suo scopo: quattrini, avvenire del giocatore e un extra bonus, se Luca ricevesse la chiamata della Nazionale. Il costo della punta, infatti, passerebbe da quattro a cinque milioni di euro. Il Catania ne prende atto nella speranza di risolvere i suoi problemi e che il ragazzo possa accompagnarlo ai play-off. I superbomber tengono in piedi le ambizioni siciliane. Brunori, con quattro gol contro Taranto e Picerno, ha operato il sorpasso nei confronti del catanese che sembrava imprendibile e ora è capocannoniere di tutte le serie professionistiche del calcio italiano ma anche re d’Europa per reti nel 2022: più di Lewandowski, Benzema e Mbappé.

Un podio conquistato grazie anche al Palermo fabbrica di gol (35 all’attivo). Brunori e Moro, due facce dello stesso campionato. Il catanese è stato il dominatore del girone d’andata, il palermitano della seconda parte. Lo juventino infatti ha realizzato ben 16 reti in 13 partite, tutte con Baldini, e solo sette nelle altre 22. Moro in tredici partite era riuscito a sorprendere tutti con diciotto gol conditi da cinque doppiette e da una tripletta. Il rendimento è poi scemato, complici le convocazioni nella Under 20: solo tre centri nel 2022, uno nelle ultime dodici giornate che pure hanno segnato il miglior periodo del Catania.