Bruno Henrique: parla il fratello Douglas, re del calcio a 5: «Che botte gli ho dato!»
“Il carretto passava e Douglas e “Tato” («Lo chiamo così») gridavano: «Gelati, sorbetti…». I figli di Pericles e Cleusa Corsini dovevano rimboccarsi le maniche. «Mia madre preparava buste con varie specialità – ricorda Douglas fratello del regista rosanero – Mettevo tutto in una borsa termica e giravo per la città. Poi sono diventato più esperto e una gelateria mi ha messo a disposizione un carrello. A volte, Bruno spingeva con me e mi aiutava a reclamizzare i prodotti urlando come al mercato: «Gelati, sorbetti…». Per Bruno era l’angelo custode. Douglas Corsini, lunga carriera nel calcio a cinque, la maglia della Nazionale azzurra indossata, da 15 anni in Italia. «Avevamo un rapporto come padre e figlio. Di mattina, montava sulla canna della bicicletta e lo portavo all’asilo, di pomeriggio andavo a prenderlo e rimanevo con lui fino a sera quando i nostri genitori rientravano a casa. Siamo stati nella stessa squadra a Maringa, io già grande, lui poco più di un pulcino. E insieme nella stanza. In quel periodo cucinavo per lui, gli piaceva la pasta e gli compravo quella in busta che si cuoceva in pochi minuti. Ci arrangiavamo. Quattro mesi insieme, allenamenti, condivisioni di gioie e dolori. Poi la separazione, durissima, lontani dagli affetti, ricchi di saudade. Da piccoli, in città, giocavamo per strada, a piedi nudi. Io contro di lui. Gli davo calci, lo facevo nero. Oggi non potrei, è più bravo di me». Sembrano gemelli. Non in campo. «Nel calcio, io difendo meglio, lui ha più tecnica. Da me ha preso il senso del lavoro e del sacrificio»”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna del “Corriere dello Sport”.