Brignoli in sala stampa: «Ecco quanti punti servono per la promozione. Riportiamo i tifosi allo stadio. Stellone e Tedino…»

Alberto Brignoli, portiere del Palermo, intervenuto in conferenza stampa, ha parlato della stagione che sta vivendo in maglia rosanero, dei tifosi del club di viale del Fante, della sfida di venerdì col Verona ma non solo. Di seguito le sue dichiarazioni raccolte dalla nostra redazione:

PRIMO POSTO: «Se pensavamo di raggiungere velocemente il primo posto? Era un obiettivo e quando parti per una stagione quello è l’obiettivo e quello deve essere nelle nostre corde. Tardi o prima alla fine conta arrivare a maggio. Io non guardo la classifica, sembra una frase retorica ma è così. Bisogna fare un numero di punti per raggiungere la promozione e dobbiamo arrivare lì. La classifica in B è strana e fino a marzo, aprile è poco veritiera e cambia spesso».

PORTIERI ROSANERO DEL PASSATO:  «Ruolo del portiere difficile a Palermo? Quando ha giocato Alberto ha giocato benissimo. Il fatto che non ci fosse un portiere che da anni non avesse continuità è vero negli ultimi anni. Sicuramente quello che è il mio obiettivo si sposa con la causa Palermo. Arrivo ad un’età dove mi ritengo abbastanza matura, con un po’ di esperienza in una piazza dove non è facile far bene perché ci sono stati portieri forti. Quindi tutti si aspettano tanto. E poi perché far bene dove ricevi pochi tiri in porta è un po’ difficile per quanto mi riguarda. Ho tre anni di contatto e voglio restare il più a lungo possibile. È una piazza di calcio vera, mi sento di essere un ambiente dove ho più di quanto mi servirebbe per fare bene il mio lavoro».

DIFFERENZE TRA TEDINO E STELLONE: «Segreto di Stellone? Sicuramente ha toccato dei punti precisi che prima per un motivo o per un altro, non parlo solo dell’allenatore di prima ma del nostro atteggiamento, eravamo più indietro. Adesso qualcosa l’allenatore ha dato, più di qualcosa ed è scattato in noi una sorta di spirito di rivalsa e voglia di riscattarsi. Questo accomuna tutti noi e aiuta l’allenatore a tirare fuori qualcosa in più».

MERCATO: «Sono arrivato dopo una settimana di ritiro e lo spogliatoio si stava ricompattando. In campo c’è stata sempre abnegazione e voglia di fare. Ovviamente qualche giocatore sapendo di poter andare via magari la sera, nei momenti comuni era più isolato. Ma era anche normale, anche per carattere. Durante il ritiro poi la cosa migliora. Da quando si è chiuso il mercato, a tutti quelli che sono rimasti è scattato qualcosa in più».

PUNTI NECESSARI PER LA PROMOZIONE: «Punti per la promozione? Il mio numero è 75. Penso che possano bastare per Vincere il campionato ed essere almeno tra le prime due. Considerando che ci sono 19 squadre».

CESSIONE SOCIETARIA: «Cessione? Non è una cosa che mi tocca in prima persona. Nessuno ci ha comunicato nulla. Siamo all’oscuro. Sappiamo che il presidente è una persona seria, di cui abbiamo grande rispetto e qualsiasi sarà la sua decisione o i suoi progetti siamo dentro al campo e non ci tocca. Nessuno ci ha detto nulla».

TIFOSI: «Oggettivamente il pubblico ci ha dato grande spinta. Avere a Palermo un pubblico di questo genere aiuta. Giocare con poche persone, oltre che creare difficoltà nel bisogno, non aiuta contro gli avversari che non hanno timore reverenziale. Se vedono 25mila persone poco manca a partire con gol di vantaggio. Speriamo che un po’ alla volta con le prestazioni riusciamo a riportare lo stadio pieno».

RISCATTO: «Voglia di riscatto? A livello di entusiasmo si per quello che è stato per la città di Benevento. Quel gol mio è diventato storico per diverse ragioni. Riscatto non nell’accezione negativa, ma come ambizione per tornare dove vogliamo stare. Tutti ci siamo stati e non siamo riusciti a rimanerci. Questa occasione che abbiamo è più unica che rara. Arrivarci, per poi restarci. Qui avrei qualche chance in più di poter mantenere nel tempo la maglia da titolare».

PUSCAS: «Come ho ritrovato Puscas? Più forte, più migliorato e consapevole delle sue possibilità. Con voglia di rivalsa, tante aspettative su di lui. Da dentro sono delle difficoltà da superare e le sta affrontando bene. È un’arma in più ed il futuro suo sarà ad alti livelli se continua così».

RAPPORTO CON POMINI: «Con Pomini ho un bel rapporto. C’è onestà intellettuale e competizione sana anche in allenamento. C’è un confronto e onestà nel valutare le mie prestazioni o il modo di lavorare. Quando si prende gol analizziamo anche con Sicignano, ci si confronta senza malizia. Si lavora bene, è bello. Pomini è un buon portiere ed uno stimolo perché so che se non mantengo gli standard può giocare lui».

SFIDA AL VERONA: «Se ci dovessero essere più tifosi nostri a Verona sarà un surplace per noi. Ma i giocatori del Verona senza loro pubblico saranno più tranquilli. Se invece hanno il pubblico che lo fischia giocheranno diversamente e potrebbe essere un mezzo in più per noi. Al di là di questo sarà una gara da giocare ad armi pari. È uno scontro diretto ma non sarà decisivo».

INCONTRO CON I TIFOSI: «Tifosi? È stato strano ieri, dallo stadio hai percezione diversa. Strano ma bello, emozionante vedere dal palco tutte quelle persone. Per me è stato anche un vanto, un orgoglio vedere tutta questa gente che ci acclamava e dava sostegno che non è scontato. È stato emozionante».

CRITICHE: «Critiche delle prime partite? Le ho percepite su me stesso, so quello che posso dare e stavo dando. Non venivo da tre anni continuità, sapevo che sarebbe stato difficile. Vincenzo e Alberto mi hanno dato una grossa mano, adesso sto cercando continuità. L’obiettivo resta quello dei 75 punti, niente ci deve distrarre».