Brienza grida forte trentanove: «I miei compagni più forti? A Palermo…»
Ciccio Brienza spegne 39 candeline. L’ex rosanero, oggi al Bari, non vuole ancora saperne di smettere di giocare e intervistato da la “Gazzetta dello Sport” racconta il rammarico della sua carriera e dei calciatori più forti con la quale ha giocato:
“Ciccio Brienza, gridi forte: trentanove! E sorrida, prego… Ieri ha ricevuto tanti auguri, l’eterno ragazzino, che si volta indietro per non cascare male, pensando a quel futuro che vorrebbe allontanare sempre più. Perché, per lui, la vita è soprattutto adesso, da mandar giù a piccoli sorsi di felicità, nel sorprendente ruolo di giocatore della provvidenza per il suo Bari. A proposito di tecnici, oltre a Grosso, due altri suoi compagni, una volta sedutisi in panchina, sono arrivati a certi livelli. «Corini, con me e Grosso nel Palermo, e ancor più Eusebio Di Francesco, con il quale ho giocato a Perugia, nella sua ultima stagione da calciatore. Ecco, mi sarebbe proprio piaciuto essere allenato da un tipo come Di Francesco». In viaggio nella sua lunga storia pallonara, il fantasista non ha nascosto il rammarico di essere capitato nel momento sbagliato. «Ora sta tornando di moda il trequartista; invece, io sono nato nell’epoca sbagliata. Ho dovuto riciclarmi da esterno o da seconda punta, visto che tra i 9 e mezzo e i 10, eccellevano solo campioni come Roberto Baggio e Del Piero. I miei compagni più forti? Toni e Amauri nel Palermo, però ho giocato con un attaccante come Nicola Amoruso, nella Reggina: aveva numeri e qualità eccezionali»”.