Brescia verso il Palermo. Bussano alla porta i primi aspiranti acquirenti della società

L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sul futuro della società di Cellino.

Strani giorni per il Brescia, sospeso fra un presente che preoccupa e un futuro dagli orizzonti tutti da scoprire. Saranno settimane intense, quelle a cavallo delle festività natalizie, per un club in cerca di rilancio e al tempo stesso dichiaratamente in vendita. Non una contraddizione in termini, perché è difficile cedere a un buon prezzo un bene che si svaluta. E se nel rettangolo verde la missione da compiere passa dalle prestazioni e dai punti, richiedendo uno sforzo collettivo per consolidare una classifica sempre meno rassicurante, fuori dal campo occorre un altro gioco di squadra per garantire una continuità che sta a cuore a tutti: al presidente Massimo Cellino come al Tribunale, chiamati nei rispettivi ambiti a valutare le prime manifestazioni d’interesse che sono arrivate questo fine-settimana, percorrendo le vie ufficiali.

Dal territorio bresciano, ma anche da fuori provincia. Un sondaggio in atto riguarda industriali bresciani, del settore siderurgico, ma non sono i soli ad essere pronti a scendere in campo per acquistare il Brescia. Si stanno muovendo anche altre realtà, non solo locali, di grosse dimensioni. Tutto ancora sotto traccia, com’è normale in una fase iniziale, ma i movimento sono in atto e gli interessamenti reali. Qualcuno che vuole il Brescia c’è e non ha mancato di farlo sapere nero su bianco.

Due gli indirizzi mail da martedì 22 novembre a disposizione dei potenziali acquirenti «della società Brescia Calcio spa», rivelati un mese fa dall’amministratore giudiziario Pierangelo Seri: le richieste di contatto devono pervenire a mezzo posta elettronica certificata (pec) agli indirizzi pierangelo.seri@odcecbrescia.it e bresciaholding@-legalmail.it indicando nell’oggetto della mail la dicitura «Acquisto società Brescia Calcio S.p.A. – richiesta di informazioni».

Tutto ciò si rende necessario perché il Brescia è un club co-gestito: dal patron Cellino, che aveva rassegnato le dimissioni ma è tornato presidente su invito della stessa amministrazione giudiziaria vista la sua capacità di mantenere il bilancio sano e i conti in ordine, oltre all’esperienza calcistica maturata in decenni di campionati; dal Tribunale, perché a partire dal maxi sequestro cautelativo deciso l’estate scorsa in ragione delle indagini condotte per reati fiscali Eleonora Immobiliare, la società che controlla Brescia Holding (a sua volta a capo del Brescia Calcio), ha in Pierangelo Seri il custode delle azioni e in Stefano Midolo l’amministratore.

Midolo è nel cda del Brescia Calcio (e ha avuto parte attiva nel convincere Cellino a riassumere la carica di presidente); Seri è stato cooptato nel cda di Brescia Holding. Il gioco di squadra è alla luce del sole e da qui, inevitabilmente, passa il futuro del Brescia con o senza Cellino. Qualcuno interessato c’è, si è fatto avanti e aspetta riscontri. Il tempo delle trattative è arrivato.

Nel frattempo, quello che accade in campionato ha rilevanza eccome: il Brescia è decisamente meno appetibile se cola a picco e rischia la C; tutt’altro appeal se risale e torna ad essere fra le squadre più brillanti della B. I risultati incidono anche sul valore del parco-giocatori, altro aspetto non indifferente della questione. Cellino, dal canto suo, s’impegna a mantenere la barra dritta in un mare in tempesta, fra vicende giudiziarie, sconfitte e contestazione. Anche per questo ha confermato in panchina Pep Clotet: l’obiettivo è mantenere unità e compattezza il più possibile in un momento delicato e complicato.