Brescia, spunta l’idea dell’azionariato popolare. Altobelli: “Mi metto a disposizione”

A seguito del messaggio di Massimo Cellino (CLICCA QUI per leggerlo) c’è una proposta per il futuro della società che arriva dall’avvocato Scapaticci con Altobelli.

Come si legge su “BresciaOggi” l’avvocato Alberto Scapaticci non è solo uno dei maggiori penalisti bresciani. È anche un tifoso doc del Brescia. E come tutti coloro che vivono e respirano biancazzurro, soffre maledettamente questa situazione (sportivamente) drammatica: le 7 sconfitte consecutive e lo spettro della Serie C che aleggia in maniera sempre più consistente anche tra i sostenitori più accaniti.

Scapaticci rilancia l’idea di azionariato popolare: «Io e il mio amico Altobelli vorremmo promuovere un’iniziativa di azionariato popolare per restituire il Brescia Calcio ai bresciani – si legge nel post -. Si tratta di cercare finalmente di passare dalle parole ai fatti, posto che l’attuale presidente ha manifestato di voler cedere la società da lui presieduta». La proposta arriva dopo il messaggio che Massimo Cellino ha affidato a Bresciaoggi: «Fuggire in questo momento sarebbe vile – la sintesi del presidente -, ma vorrei che i nostri tifosi supportassero la squadra dandogli la possibilità di superare questo clima di terrore che si respira e a superare questo brutto momento. Personalmente vi garantisco di levare il disturbo quanto prima». Interpellato dal nostro quotidiano, l’avvocato Scapaticci conferma tutto: «Non è un progetto campato per aria – assicura -. Ne ho parlato con Altobelli in più di un’occasione: l’esempio è il Sudtirol. Ci sono 300 persone della città di Bolzano che sostengono la squadra e le permettono di fare un figurone in B. Perché da noi non può succedere?».

Il Brescia va affidato a chi ne ha a cuore le sorti. Scapaticci assicura di essere mosso «dalla passione e dall’amore per i colori biancazzurri. Ho fatto parte del Brescia ai tempi della presidenza Baribbi. Ricordo che allora si potevano fare l’abbonamento per 5 anni: costava 5 milioni di lire, 2.500 euro di adesso, era un investimento. Feci un affare, perché lo sottoscrissi in C e in 2 anni mi ritrovai in A. Inutile protestare contro i Cellino di turno o sperare nell’avvento di proprietà straniere. Il Brescia va affidato non solo a chi ha possibilità, ma soprattutto a chi ne ha a cuore le sorti. Io, nel mio piccolo, sono disposto a fare un sacrificio economico per la squadra per la quale tifo fin da bambino». Altobelli preferisce aspettare gli eventi: «Prima di tutto mi auguro che il Brescia si salvi – si limita a dire l’ex centravanti biancazzurro -, poi per qualsiasi progetto a serio sono a disposizione».

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Redazione Ilovepalermocalcio