L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta un’intervista all’ex rosanero Giorgio Perinetti il quale ha parlato in vista della gara tra Brescia e Palermo.
Quello del City è un progetto intrigante, ma è un anno di studio per conoscere il contesto e tentare il salto di categoria l’anno prossimo. Con Corini il Palermo è in mani sicure». Parola di Giorgio Perinetti, 71 anni, da 50 nel mondo del calcio e direttore sportivo del Brescia, che lunedì nella gara tra il Palermo e le Rondinelle vivrà un derby speciale: «Con il Palermo ha vissuto i momenti più intensi — dice Perinetti, dirigente tra il 1993 e il 1995, poi nell’era Sensi (2000-2002) e nell’anno dell’ultima promozione in A con Zamparini (2013-2014) — Il ricordo più bello? Il derby vinto con il Catania per 5-1».
Direttore, il vecchio amore del Palermo contro il suo Brescia: che partita si aspetta? «Le due squadre ci arrivano con un percorso diverso: noi eravamo partiti molto bene e ci siamo persi un po’ e adesso con Aglietti speriamo che la cura funzioni. Il Palermo di Corini invece si sta ritrovando. È una partita tutta da scoprire, difficile fare un pronostico».
Per lei non è una gara come le altre. «La mia famiglia materna è bresciana, quella che ho creato con il matrimonio è palermitana. È una partita davvero speciale: Palermo, dal punto di vista emotivo, è stata l’esperienza più importante». Prima parlava di Corini e del campionato dei rosanero: che idea si è fatto? «Corini è un allenatore di esperienza che conosce la categoria. Il Palermo è in mani sicure. Ma ha ereditato una squadra molto coesa e caratterizzata dal forte rapporto con Baldini, il segreto di un mezzo miracolo, perché il Palermo non era la squadra favorita ai play-off della scorsa stagione. Corini ha dovuto lavorare su questo, ha dovuto far fronte a nuove caratteristiche con l’arrivo di innesti di qualità e ha avuto bisogno del suo tempo. Adesso le cose si stiano indirizzando per il verso giusto»