Il Palermo fa acqua da tutte le parti: disfatta a Brescia, la Serie A non aspetta
Le scuse sono finite. Ennesima disfatta per il Palermo che incassa la seconda sconfitta consecutiva rimediando un pesante 4-2 in trasferta contro il Brescia e si allontana in maniera significativa dalle prime posizioni. La promozione diretta è ormai un miraggio che si è definitivamente spento nelle ultime tre partite.
Il Brescia travolge il Palermo 4-2: disastro difensivo
La squadra era riuscita a rientrare in corsa grazie alle tre vittorie consecutive contro Bari, Feralpi e Como. Il pareggio a Cremona ha riportato a galla i fantasmi del 2023 e da quel momento la situazione è precipitata. Il Palermo sembrava guarito ma evidentemente era solo un fuoco di paglia. Quella di Brescia è stata la prova lampante del totale disequilibrio della squadra di Corini, capace di segnare con grande facilità (14 reti nelle ultime 6 partite) ma di subire altrettanto facilmente gol (9 nelle ultime tre giornate).
Una continua altalena di momenti, all’interno della stessa partita. I rosanero non danno mai la sensazione di essere in controllo, anzi, la percezione è quella di una squadra estremamente vulnerabile, capace di subire imbarcate in qualsiasi momento. Non è una questione prettamente difensiva; certamente gli errori individuali hanno inciso notevolmente, soprattutto nelle ultime uscite (errore di Aurelio contro la Cremonese, doppio errore di Ceccaroni contro la Ternana, errore di Marconi contro il Brescia) ma quelli del Palermo sono errori di reparto che nascono da pressioni sbagliate, da marcature timide, da corse mancate e da letture errate. Il tutto si traduce in 38 gol subiti (quinta peggior difesa del campionato).
Secondo miglior attacco, quinta peggior difesa
Con questi numeri la Serie A diventa un obiettivo irraggiungibile e anche i playoff potrebbero rivelarsi ingestibili. Anche a Brescia sono state addirittura 8 le palle gol dei rosanero che in 13 minuti hanno trovato ben 2 reti. Il cartellino rosso di Marconi ha sgretolato la squadra che non è più riuscita a reagire.
Senza contare il gol subito dopo 33 secondi, a difesa di fatto schierata che si può tradurre in un approccio timido. I nuovi innesti, Ranocchia su tutti, hanno incrementato i numeri offensivi (secondo miglior attacco con 51 gol) che vedono i rosanero dietro solo al Parma capolista. Dal punto di vista difensivo la situazione invece è rimasta invariata, nonostante il buon impatto di Diakitè. Naturalmente pesa l’assenza prolungata di Lucioni che, oltre a dare solidità al reparto, ha portato leadership e status. Eugenio Corini non può non essere considerato responsabile di una condizione che ormai va avanti da quasi due anni. Il suo lavoro ha contribuito alla crescita di molti singoli, uno su tutti Jacopo Segre. Allo stesso tempo le lacune difensive non possono essere ignorate ed esigono una profonda riflessione. A dieci giornate dalla fine i bonus sono definitivamente terminati. Adesso serve un percorso dritto, altrimenti sarà l’ora dei rimpianti.