L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sul Palermo che arriva a Brescia lunedì 26 dicembre per la gara delle 12.30.
Per la 2ª volta in 3 anni un nuovo allenatore del Brescia debutta contro Eugenio Corini. Il primo è stato Diego Lopez, che ha iniziato la sua avventura-bis vincendo 3-0 contro il Lecce il 16 ottobre 2020 (doppietta di Ndoj e gol di Ayé, il 1° in biancazzurro) e poi finire esonerato il 5 dicembre successivo. Dopodomani tocca ad Aglietti, che accoglie il Palermo – e quindi Corini – nel lunch-match di Santo Stefano. A proposito di Palermo… Se Corini fosse stato ancora l’allenatore del Brescia di sicuro a quest’ora sarebbe già stato esonerato: «A giugno, quando ho deciso di non continuare con il Brescia nonostante un altro anno di contratto, mi sono confrontato con il presidente e abbiamo capito che entrambi volevamo chiudere quell’esperienza – le parole dell’ex tecnico biancazzurro -. Ho avuto un rapporto forte con Cellino, che ringrazio per il continuo confronto e talvolta scontro. Un allenatore deve avere la forza mentale per poter mettere in campo una squadra che ritiene “sua” e mi è sempre stato permesso di farlo. Se valuto il percorso fatto insieme penso sia stato molto bello, e, come ha detto lui quando mi ha richiamato, il rammarico è stato per essermi giocato la serie A: la squadra aveva i valori morali e tecnici per salvarsi». Ma lo sceicco Mansour non è Cellino e il progetto tecnico del Genio prosegue. Tanto più che i rosanero sono in crescita e non in picchiata. Nelle ultime 5 partite hanno ottenuto 8 punti vincendo a Benevento e col Cagliari in casa e pareggiando con Como e Spal. Al contrario, il Brescia di Clotet ha racimolato 4 punti su 12 ed è uscito dalla zona playoff. Da qui, l’esonero.
Il più grande pregio di questo Palermo è la tenuta difensiva. Da questo punto di vista il suo campionato è diviso in 2: nelle prime 9 partite ha subito 15 gol, nelle seconde 9 solo 5. Il Brescia, al contrario, ha dimezzato i numeri offensivi: 13 gol nella prima metà, 6 nella seconda. Per uscire con qualcosa di buono dalla gara di lunedì servirà che entrambi i trend vengano invertiti. Oppure bisogna congelare la partita sullo 0-0 con una gara di sofferenza. In conferenza stampa Aglietti ha detto di non voler stravolgere l’impianto di gioco di Clotet ma qualcosa dovrà pur farlo, se non altro per provare a rivitalizzare una fase offensiva demineralizzata. Però può correre anche dei rischi. Da 2 partite il Palermo ha cambiato sistema di gioco passando dal 4-3-3- al 3-5-2. È un modo di occupare lo spazio che il Brescia soffre maledettamente. Clotet aveva deciso di virare sul 4-4-2 proprio per annullare le squadre che giocano a 3. Uno dei problemi cronici della squadra è infatti la copertura delle corsie laterali, specie quando gli avversari alzano sempre i quinti.
Aglietti sembra intenzionato a tornare al 4-3-1-2 ma rischia di esporre i terzini a grandi pericoli. Guardando le heatmaps dei dribbling riusciti – fondamentale in cui il Palermo è di gran lunga superiore al Brescia – è evidente la bravura dei rosanero nel saltare l’uomo proprio sulle corsie. Nella metà campo offensiva hanno concluso 82 dribbling (44 a sinistra e 38 a destra) contro 38 (20 a sinistra e 18 a destra) del Brescia: di fatto è il doppio. Mandare consapevolmente i terzini all’uno contro uno può essere un grande rischio. Allenatore avvisato…Parlando dei singoli va da sé che il rosanero più pericoloso del lotto è Matteo Brunori. Reduce dallo stage con la nazionale di Roberto Mancini, autore di 9 gol e 3 assist in 18 presenze, capocannoniere della B. Tutte le reti sono state segnate all’interno dell’area (3 su rigore), con una predilezione per la zona mancina. Attenzione anche a Luca Vido, migliore della rosa per media di tiri nello specchio della porta (2,3 a partita)