L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sulle rondinelle che venerdì affronteranno il Palermo al Barbera.
C’è una costante nei post-partita di Daniele Gastaldello. Dal debutto contro il Bari al Pisa di ieri, che si sia vinto, perso o pareggiato, sul suo viso c’è sempre la stessa espressione. Sguardo fisso, un mezzo sorriso accennato e, insolita, tanta leggerezza. Così, dopo un 1-1 che ha il peso di aver tolto la salvezza diretta e lasciato aperta la voragine della retrocessione, eccolo ancora una volta analizzare la partita con estrema calma. «Dispiace non aver portato a casa la vittoria, la squadra ha fatto una buona prova contro un buon avversario – attacca l’allenatore del Brescia -. Credo che si siano viste tanta voglia e determinazione. Come al solito siamo stati puniti da un episodio. Dispiace ma alla fine abbiamo avuto ancora qualche occasione per vincerla».
Di colpo il bicchiere da mezzo vuoto diventa mezzo pieno: «Il Brescia se l’è giocata contro una squadra costruita per andare in A – dice Gastaldello – Se abbiamo questa mentalità possiamo dire la nostra anche a Palermo». Già, Palermo, ultima spiaggia, partita da dentro-fuori, la proverbiale finale: «Non dovremo fare l’errore di bruciare energie mentali prima della gara – assicura l’allenatore del Brescia -. Dovremo cercare di prepararla alla giusta maniera sia a livello tecnico-tattico che psicologico per portare avanti giorno per giorno piccole motivazioni che dovranno essere grandi nel giorno della partita».
La priorità? «Far capire a chi non ha mai vissuto queste situazioni come si arriva nel modo giusto all’appuntamento. Noi che abbiamo esperienza dovremo trasmettere questo ai più giovani». C’è anche da considerare una sorta di piccolo cortocircuito virtuale. Ovvero: come ci si può allenare a mille all’ora se il rischio infortunio comprometterebbe la «partita della vita»? «Nella mia mentalità il tirare indietro la gamba, anche se solo in allenamento, non esiste. Magari gestiremo qualche ragazzo che ha fatto 37 partite e ha un po’ di fatica nelle gambe. Ma la priorità è spingere forte. Il ritiro? Ne parleremo con la società ma abbiamo la fortuna di avere un centro come Torbole Casaglia dove ci sono campi magnifici e la mensa per preparare la gara tutti insieme».
Questo spirito di gruppo lo si legge sul volto – e nelle parole – di Dimitri Bisoli: «Ora posso dirlo, da capitano: il gruppo si è compattato, abbiamo tirato fuori qualcosa in più tutti insieme. C’è grande voglia di arrivare a un obiettivo comune e ottenere la salvezza. Già andare a Palermo e sapere che dipende solo da noi è un risultato importante. Crediamoci». Parola di capitano che, ancora una volta, non ha mancato di esprimere l’ennesima manifestazione d’amore per la maglia del Brescia: «Se non ho fatto male i conti contro il Pisa facevo la numero 100 da capitano – ricorda -. Per me è un onore e un orgoglio. Questa maglia è la mia seconda pelle, me la sento addosso, retrocedere da capitano non esiste proprio. E so che come me tanti ragazzi ci tengono. Sono convinto che porteremo a casa il risultato».