L’edizione odierna di Brescia Oggi si sofferma su quanto accaduto in occasione della sfida contro il Cosenza con il pausa creato dai tifosi di casa.
Le indagini stanno proseguendo da quando quei comportamenti violenti erano ancora in corso. Per il semplice motivo che la Digos della Questura di Brescia, per risalire ai responsabili della devastazione e dei ferimenti avvenuti nella zona dello stadio Rigamonti giovedì sera, sta visionando tutti quei filmati che i colleghi della Scientifica hanno girato. Altri video sono stati pubblicati sui siti e anche questi potranno rivelarsi d’apporto agli investigatori. Ma in tutta la vicenda appare di particolare rilevanza anche un altro aspetto: il contatto con le questure delle altre città. Com’è noto, infatti, per assistere alla partita sono arrivate tifoserie anche da fuori Brescia. E quello che si vuole appurare è se ci fosse già un piano preordinato per mettere a ferro e fuoco Mompiano e lo stadio.
Una serata di guerriglia urbana quindi che non sarebbe scaturita per caso, ma che riporta a fatti analoghi di un passato che sembrava essere quanto meno remoto. Il riferimento è a Brescia – Roma del 1994, quando arrivarono, in assetto da guerriglia, diverse tifoserie e nei disordini venne ferito il vice questore Giovanni Selmin. Che Brescia, a distanza di tanti anni, giovedì sera possa essere tornata terreno di battaglia per una sfida decisa precedentemente? Saranno ovviamente le indagini a stabilirlo. Indagini che non potranno prescindere dal fatto che i lanci dei fumogeni sono iniziati quando la partita era ancora in corso e il Brescia era impegnato in quello che con ogni probabilità sarebbe stato l’ultimo disperato attacco.
In tutto ciò evidentemente si rivelerà preziosissimo l’apporto delle riprese che verranno confrontate con la documentazione depositata nelle
banche date. In questura a Brescia, da giovedì sera si sta lavorando giorno e notte. E a quanto pare i risultati non mancano: il cerchio si sta stringendo attorno almeno ad alcuni dei presunti responsabili dei disordini. Ci potrebbero essere dei provvedimenti sin dalle prossime ore. Tutto dipende ovviamente dagli elementi raccolti e che verranno esaminati dalla polizia di Stato. Titolare delle indagini è il pm Carlotta Bernardini che fino a questo momento, però non avrebbe ricevuto atti da parte degli investigatori. Ore importanti quindi per imprimere una svolta alla ricerca dei responsabili dei disordini che la società e i tifosi nel vero senso della parola potrebbero pagare a caro prezzo. Di quanto avvenuto durante e soprattutto dopo la partita di ritorno dei play out si è parlato anche ieri. Il prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà, in piazza Loggia in occasione della festa per il 209° anniversario dalla fondazione del corpo dei Carabinieri ha rimarcato la propria condanna riguardo gli episodi di violenza che si sono manifestati allo stadio Rigamonti.