Mentre si avvicina l’inizio della nuova stagione di Serie B, il capitano del Brescia, Dimitri Bisoli, condivide le sue riflessioni e le aspettative in una conferenza di inizio stagione che non solo illumina il percorso del suo team, ma rivela anche dettagli personali e il legame profondo tra i membri della squadra. Il calciatore in conferenza stampa ha menzionato anche il Palermo, primo avversario del Brescia.
Ecco le sue parole:
«Non è un Brescia nuovo, la cosa più importante è ricordarci da dove veniamo. In questo periodo, l’anno scorso, non sapevamo nemmeno in quale categoria avremmo dovuto giocare, e i primi mesi, anche durante il ritiro, è stato molto difficile. Da quel momento però, è iniziato un percorso di rinascita; tutti dalla società ai giocatori volevano dimostrare il proprio valore, e con l’arrivo di Maran sono arrivati anche i risultati. Il mister ci ripete sempre in spogliatoio, tutti gli step che ci hanno permesso di raggiungere i playoff l’anno scorso. Dei miei compagni c’è chi è qua da uno, due, tre anni, ma ormai ci conosciamo tutti molto bene, sia a livello calcistico sia a livello umano. La serie B è un campionato difficile, ma abbiamo voglia di rivalsa e di lottare ogni partita, insomma tutti ingredienti che ci permetteranno di fare un bel campionato, osservando passo dopo passo tutto quello che riusciremo a raggiungere».
Moncini ha detto che quest’anno non vedeva l’ora di iniziare, soprattutto per rincontrare i suoi compagni; anche al tuo matrimonio erano presenti molti giocatori della rosa attuale, è un segnale molto importante… «Lo dico in maniera leggermente presuntuosa, ma credo che la forza del gruppo sia la caratteristica che ci contraddistingue maggiormente dalle altre squadre; siamo un gruppo affiatato, che ha voglia di lavorare e si trova bene insieme. La fine dei playoff ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca, quindi avevamo molta voglia di ripartire per provare a stupire tutti nella prossimo campionato».
Hai deciso di sposarti qui a Brescia, sei il capitano, che cosa significa per te questa città? «Mi sento bresciano quasi al 100%, non del tutto perché non vorrei che qualcuno si offendesse (ride ndr), però mi sento a tutti gli effetti parte di questa società e di questa città, che ha un valore affettivo importante per me. Qui a Brescia ho avuto per la prima volta il nome stampato dietro la maglietta, e ho anche esordito in serie a da capitano. In questo momento mi sento realizzato, perché era tutto ciò che sognavo fin da quando ero bambino. Devo ringraziare tutti i miei compagni, e anche il presidente, per la vicinanza dimostratami durante il matrimonio, una giornata speciale soprattutto per mia moglie, e che farò fatica a dimenticare».
Prime impressione sui nuovi acquisti? «Sono ragazzi molto semplici e alla mano, che hanno voglia di crescere e migliorarsi. Entrare nel nostro gruppo è molto semplice perché tutti ti mettono nelle condizione di poter mostrare il meglio di sé, quindi penso che i nuovi si siano già integrati. Per una questione di lingua forse, il più rapido ad ambientarsi è stato Corrado, mentre i due stranieri stranieri (Verreth e Buhagiar) stanno prendendo lezioni di italiano, e presto inizieranno a comunicare meglio con tutta la squadra».
Pronostico per questa stagione, e quali sono le motivazioni per le quali bisogna credere in questo Brescia? «Il sogno di tutti è arrivare nelle prime due posizioni, ma bisogna anche guardare in faccia alla realtà, fare pronostici in un campionato come la serie b è complicatissimo. Partiamo comunque da una buona base, perché abbiamo un sacco di ragazzi che hanno ampi margini di miglioramento e possono diventare potenziali top player per la categoria; Il mister, fin dall’inizio è stato molto bravo a valorizzare i giocatori, permettendo ad ognuno di esprimere il proprio potenziale, mentre la società è stata brava a tenere la barra dritta nei momenti di difficoltà, durante i quali abbiamo percepito il sostegno anche da parte dei tifosi: loro potrebbero essere il vero valore aggiunto de prossimo campionato».
Cellino ha ribadito più volte che l’obiettivo è la serie a diretta, cosa ne pensi? «Credo che quando si gioca in una società gloriosa come il Brescia sia giusto tenere alto il livello degli obbiettivi, ma allo stesso tempo bisogna essere cauti, perché come abbiamo visto l’anno scorso i piccoli dettagli fanno la differenza in questo campionato: se Adorni non avesse pareggiato all’ultimo secondo contro la Sampdoria, probabilmente avremmo lottato per i playout, così come se non avessimo preso il gol all’ultimo contro il Catanzaro, forse saremmo qui a parlare di altro».
Come posizioni il Brescia, anche rispetto alle altre pretendenti per i primi posti della classifica? «Leggendo i giornali e vedendo gli acquisti che stanno facendo, ti direi che Palermo e Sassuolo sono un gradino sopra rispetto alle altre, ma come ho detto prima fare pronostici è quasi impossibile, perché le squadre che metti nelle prime posizioni magari le troviamo in fondo alla classifica, e al contrario, squadre pronosticate in zona playout si ritrovano a fare un campionato di vertice»
Quanto è importante giocare la prima partita in assoluto del campionato contro il Palermo? «Diciamo che porta fortuna (ride ndr), anche nel 2018 abbiamo aperto il campionato e alla fine abbiamo vinto; è una di quelle partite che tutti i calciatori sognano di giocare, soprattutto in casa al Rigamonti, che per noi è un fattore molto importante».