L’edizione odierna di “Brescia Oggi” si sofferma sul Brescia e su Massimo Cellino che non demorde e punta ancora alla B.
La bocciatura del Collegio di Garanzia era ampiamente prevista. Il parere negativo espresso dall’organo del Coni non ha inficiato minimamente la volontà del Brescia di andare fino in fondo alla questione ripescaggio. La società di via Bazoli crede fortemente di avere le carte in regola per essere iscritto alla prossima Serie B, come la dirigenza biancazzurra resta ferma sulle proprie posizioni in merito alle vicissitudini di Reggina e Lecco.
La ragione sulla quale si fonda la convinzione del Brescia è il regolamento sportivo imposto dalla Figc. Domani sul tavolo della Covisoc si gioca la prima partita di un’estate incandescente. La commissione di vigilanza si esprimerà riguardo le domande di iscrizione incomplete pervenute negli uffici di Lega. Il pasticcio burocratico della neopromossa Lecco è noto, confermando il ritardo nella comunicazione dell’impianto in cui disputare le gare casalinghe. Al di là di chi abbia o meno commesso l’errore (società o prefettura) e il merito sportivo, per il Brescia il dato inequivocabile è la mancanza di comunicazione ufficiale nella domanda d’iscrizione al campionato nei tempi previsti e quindi, da regolamento, da considerate inammissibile. Ancor più grave è considerato il problema economico della Reggina. La società di via Bazoli ritiene insufficiente il giudizio del Tribunale di Reggio Calabria con proroga al 12 luglio del pagamento dei 757mila euro rimasti dopo lo stralcio del 95% del debito verso l’Erario.
Il regolamento federale prevedeva il saldo entro il 20 giugno e così non è avvenuto. Una battaglia legale portata avanti con grande ardore e forza dal direttore generale Luigi Micheli sotto la supervisione di Massimo Cellino. Nonostante le dichiarazioni di facciata il presidente è consapevole delle mosse effettuate dalla propria dirigenza e di ogni singolo cavillo burocratico sul quale fare leva per ottenere la riammissione in B. Le recenti dichiarazioni di distacco, rilasciate martedì mattina all’uscita del Tribunale di Brescia dove si è discusso al Riesame il dissequestro di beni personali per un valore di un milione di euro, hanno alzato nuovamente il termometro della possibile cessione del club.
Se davvero Cellino è pronto a passare la mano ciò non avverrà prima di aver concluso l’iter della battaglia legale contro Lecco, Reggina e la Lega di Serie B. Il motivo è riconducibile a un diverso valore di mercato tra una club militante in C e uno nella seconda serie italiana. Il distacco annunciato da Cellino trova motivazioni soprattutto nello strappo insanabile con la tifoseria sfociato nella dura contestazione di questi ultimi mesi di campionato. Se ne riparlerà più avanti. Dopo la Covisoc e la Commissione Infrastrutture, il 7 luglio sarà toccherà alla Figc ratificare le iscrizioni mentre già dal 5 luglio si potrà depositare l’eventuale ricorso al Collegio di Garanzia sul merito sportivo. Gli eventuali ricorsi alla giustizia amministrativa saranno invece il 2 agosto e successivamente, come annunciato dal presidente federale Gabriele Gravina, il pronunciamento del Tar del Lazio, il 29 agosto probabilmente a campionato iniziato.