Il nuovo tecnico del Brescia Aglietti è intervenuto durante la conferenza stampa di presentazione esprimendosi già in vista della sfida contro il Palermo.
Ecco le sue parole:
«Si legge tanto degli esoneri di Cellino, ma solo i diretti interessati sanno com’è lavorare con lui. Non si può dire di no a questa piazza, quando mi hanno chiamato ho pensato subito al blasone che ha il Brescia. Ho visto una squadra in difficoltà soprattutto nella testa. Cellino e Perinetti mi hanno chiesto di dare fiducia, entusiasmo, poi stileremo un primo bilancio e vedremo quale può essere l’obiettivo. Dobbiamo tornare a fare prestazioni importanti. Una volta che torna la vittoria torna anche il sorriso, la convinzione nel fare le giocate. Chiamata Cellino? Ci siamo sentiti l’altro ieri sera, è stata una trattativa lampo poi mi ha chiesto di incontrarlo, ma i dettagli erano già chiari. Era giusto vedersi di persona, non avendolo mai fatto per una trattativa. Immagino che lui sarà rimasto favorevolmente impressionato, altrimenti non mi avrebbe preso. Ho subito un esonero l’anno scorso, so che non è mai bello sia per l’allenatore che per la società. Il mio entusiasmo spero sia contagioso»
«Tifosi? Nella mia carriera ho sempre riconosciuto il peso dei tifosi. Spero che lo stadio ci dia la mano che ci serve, mi piacerebbe che già lunedì sia una bolgia. Capisco che abbiate visto passare tante persone in questi anni nel mio ruolo, ma io mi metto in gioco, con le mie caratteristiche. Quello che sposta poi sono i risultati poi vedremo. Non mi faccio spaventare dai numeri che ha appena citato. Campionato di B? Negli ultimi 20-25 anni non c’è mai stato un livello così alto. Si dice spesso che è un A2, mai come quest’anno si va vicino. C’è anche il Brescia però e non dobbiamo solo pensare a quanto sono grandi le altre. Servirà sacrificio oltre alla tecnica. Dobbiamo calarci in un campionato dove ci sono delle insidie. Ho trovato una squadra attenta come sempre accade in un cambio, con giocatori che hanno voglia di mettersi in mostra, mi han detto che si era sempre allenata bene. Modulo? Impostare la squadra in base alle caratteristiche dei giocatori è fondamentale. Il nostro vantaggio è che il Palermo non sa come giocheremo. Cerco di mettere i giocatori nel loro ruolo. Altrimenti anche la testa si appesantisce. Avremo una base e poi vedremo dove spaziare. Galazzi e Bianchi? Non ci sarà un Brescia tipo, ma un’idea di gioco con degli interpreti. I giocatori vanno allenati, non basta vederli da fuori. Ho bisogno di conoscerli. Uno dei due o tutti e due potrebbero partire dall’inizio con il Palermo».