Breda: «Il Frosinone una delusione. Sassuolo? Tra un po’ partirà forte»

Roberto Breda è intervenuto in esclusiva ai microfoni di “PianetaSerieB” per commentare le prime otto giornate del campionato di Serie B.

Ecco le sue parole:

«Dopo il disastro dell’anno scorso è tornata a essere una squadra viva. È una squadra che non molla, che ha recuperato tanti risultati dopo il 90′. All’inizio avevano anche problemi dal punto di vista difensivo, però è una cosa che adesso ho messo a posto. È una squadra nata da un mercato con delle problematiche, però secondo me non è male. Ha dei buoni elementi tra quelli rimasti dalla stagione precedente e quelli che ha preso. La Salernitana rimane una squadra competitiva. Dove arriverà ancora non si può dire, ma non si può dire per nessuno. Però allo stesso tempo è una squadra che può spingere fino alla fine. Soprattutto considerando il fatto che quando gioca in casa con il pubblico di Salerno ha una bella spinta».

«Frosinone? Bisogna essere dentro per capire cosa è successo. È una società che investe molto sui giovani e che cambia anche molto per questo motivo. Quindi magari quest’anno non sono riusciti a creare la giusta alchimia, ma secondo me c’è ancora tutto il tempo. Il problema è che quando tu retrocedi dalla Serie A, la piazza si aspetta di avere una squadra che subito lotta per risalire. Invece quando programmi non è detto che tu riesca a farlo sempre. Poi è chiaro che la delusione da parte della tifoseria non sta aiutando tanto. Però è una squadra che ha degli ottimi elementi e che può risalire. È ancora presto per tutti, in tutti i sensi. Ho visto delle partite in cui è stato anche sfortunato il Frosinone».

«Cittadella? Rispetto al passato è qualcosa di diverso, raramente era capitato. Sul giudizio se uno non è dentro si fa fatica. Sapendo che è una società che non è solita cambiare, forse si sono resi conto che quest’anno i presupposti per poter dare continuità a un certo tipo di lavoro non c’erano. Anche se vedo che poi l’hanno fatto a malincuore perché Gorini era un uomo della famiglia ed è costato tanta fatica a fare questo tipo di scelta. Credo che abbiano fatto delle scelte per il bene della Cittadella e cercando di dare una svolta al campionato».

«Capitolo Spezia? L’anomalia era l’anno scorso per la rosa che avevano. Lo Spezia non doveva fare quel tipo di campionato, purtroppo poi si è salvato a spese nostre. Doveva fare un campionato di vertice, i valori c’erano già. Quest’anno sono venuti fuori e la squadra è compatta. Lo Spezia è difficile da affrontare, subisce pochissimi gol e ne fa tantissimi su palla inattiva. Ha giocatori importanti, Esposito su tutti ma non solo lui. E l’allenatore è abituato a fare anche questi tipi di campionato, perché a Pisa è andato a fare i playoff e quindi sa anche come gestire i vari momenti e le varie difficoltà. È logico che anche qualche gol su azione devi iniziarlo a fare, ma l’importante è farne uno in più degli avversari. Pisa? Inzaghi anche a Brescia aveva avuto una bella partenza, poi dopo dei problemi con il presidente lo avevano ostacolato. È abituato a fare campionati del genere. A Reggio ha avuto una flessione anche a causa degli enormi problemi societari, credo che sia un discorso a parte. Il Pisa sta ottimizzando la rosa a disposizione, cosa che l’anno scorso accadeva in misura minore. C’è stato un momento che non dico che abbia rischiato di essere coinvolto “sotto” (playout ndr) ma quasi, quindi credo che ci sia stato da parte di Inzaghi un ottimo lavoro».

«Delusione? La delusione è il Frosinone, ha una classifica che nessuno aveva previsto. La squadra che secondo me tra un po’ partirà forte è il Sassuolo: con il recupero di Berardi ha una rosa che c’entra poco con questa Serie B. Grande segnale con il Cittadella, mi aspetto che il Sassuolo inizi a ingranare un’altra marcia. Quando ti chiamano valuti se è la situazione giusta oppure no. Ho avuto dei contatti, ho avuto qualche cosa, sì. Però non è ancora capitata la cosa giusta. Ma sono un po’ di anni che faccio questo campionato e la volontà è quella di continuare, sapendo che poi non dipende solo da me. Si guardano tutte le partite di Serie B e poi si vede cosa succede. Ternana? L’anno scorso abbiamo fatto un lavoro veramente importante, però siamo partiti tanto dal basso. Quando ho preso la Ternana erano stati fatti 6 punti dopo 12 partite. Anche il momento della scelta è un momento che, da parte mia, va pesato con più attenzione».