Carlo Brandaleone, attraverso le colonne de “Il Giornale di Sicilia”, ha analizzato la situazione del Palermo dal punto di vista dei legami tra ufficio e campo, concentrandosi sul legame tra i consulenti slavi e l’ex patron Zamparini che ha accompagnato gli ultimi quattro anni del club di Viale del Fante, venendo considerato anche una delle principali disgrazie rosanero. Questo quanto affermato: «Il rapporto tra Zamparini e i consulenti slavi ha dettato legge negli ultimi anni. Grazie alla capacità di portare giocatori che costavano poco, quando i procuratori italiani gli avevano chiuso le porte per via di qualche fattura non ancora saldata. Il primo fu Jajalo, poi arrivarono altri come Nestorovski, Rajkovic, Sallai, Posavec e Balogh, per non parlare del misterioso attaccante Silva. Ciò comportò un’ingerenza sempre maggiore di questi agenti nella vita quotidiana del club e su chi doveva giocare, nonostante tanti errori dei singoli. Quello che ha penalizzato il club rosa è stato il continuo pressing di Zamparini nei confronti dei tecnici per far valorizzare i calciatori in questione. Un clima di tensione che adesso non c’è più e che Stellone aveva provato a scardinare nella passata stagione, guadagnandosi la scomunica del patron. Mai come adesso chi allena il Palermo è libero di fare le sue scelte, senza i consigli e le imposizioni che avevano danneggiato il prestigio dello spogliatoio degli ultimi anni. Oggi, ogni scelta, giusta o sbagliata, è di Stellone e la squadra, mai come negli ultimi 16 anni, guarda all’allenatore come unico riferimento tecnico. Un fatto nuovo, positivo, che rafforza il gruppo e che potrebbe consentire una promozione più facile del previsto».