L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta il commento di Carlo Brandaleone riguardo il 7-1 arrivato nello scorso weekend nel match tra Atalanta e Udinese. Ecco quanto si legge:
“Otto anni e otto mesi ha dovuto aspettare Ilicic per restituire sette gol all’Udinese. L’ex attaccante rosanero che gioca nell’Atalanta è stato il grande protagonista della goleada di domenica scorsa con cui la squadra di Gasperini ha seppellito i friulani col risultato di 7-1. Ilicic il 27 febbraio del 2011 giocava col Palermo, quando l’Udinese allenata da Guidolin travolse i rosa al «Barbera» battendoli col pazzesco risultato di 7-0, peggiore sconfitta di sempre nella storia rosanero. Non sappiamo se domenica lo sloveno abbia per un attimo pensato a quel giorno di tanti anni fa, a quella umiliazione senza precedenti, quando i rosa, che pure erano un’ottima squadra, sembrarono piccoli piccoli davanti al proprio pubblico. Sappiamo però che, domenica contro l’Udinese, Ilicic ha giocato una grande partita. Due gol, due assist, per tutti è stato il migliore in campo. Ci piace pensare che abbia voluto saldare il conto. L’Atalanta, come l’Udinese sette anni fa, non s’è fermata e se avesse potuto ne avrebbe fatti ancora. Quel giorno del 2011 in molti rimproverarono a Guidolin un eccesso di zelo, tanto più che il Palermo restò subito in dieci per l’espulsione di Bacinovic e nella ripresa, quando il risultato era già di 6-0, in nove per il doppio giallo a Darmian. L’ex tecnico rosa avrebbe avuto più di un motivo per infierire su Zamparini che più volte l’ave va esonerato, si limitò a tirare fuori Sanchez che aveva segnato già quattro gol nel primo tempo ma non evitò il «cappotto». Ilicic quel giorno giocò malissimo come tutto il Palermo, la velocità di Di Natale e Sanchez fece strame della difesa rosa e a fine gara ovviamente pagò per tutti Delio Rossi, che fu esonerato. Dopo un mese fu richiamato a furor di popolo e su richiesta dei giocatori ponendo fine alla breve parentesi di Cosmi. Quel 7-0 è rimasto nella storia del Palermo (anche per il lungo applauso del pubblico a fine gara all’indirizzo della propria squadra) e probabilmente nella testa di qualche rosa: soltanto Ilicic ha avuto il privilegio di cancellarlo con una vittoria delle stesse dimensioni. E ripetiamo, quello era un gran Palermo, l’Udinese arrivò in Champions ma la squadra di Rossi conquistò la finale di Coppa Italia. In molti considerano quell’anno la fine del sogno rosanero perché al termine della stagione la squadra fu smantellat a. Ma Ilicic restò, era arrivato appena l’anno precedente e non poteva ancora garantire plusvalenze. Il Palermo lo aveva scovato nel Maribor (dove era arrivato appena qualche settimana prima), che nell’estate del 2010 aveva affrontato i rosa in Europa League. Ilicic si presentò da avversario al «Barbera» con una prestazione formidabile, «ubriacando» Cassani. Sapeva già che avrebbe vestito la maglia rosanero. Nell’affare, concluso per 2 milioni, fu inserito anche Bacinovic e con un ingaggio di trecentomila euro annui Ilicic cambiò radicalmente la sua vita. Restò in rosanero per tre anni, fino alla retrocessione in Serie B. Poi Zamparini lo vendette alla Fiorentina per nove milioni. Josip ha sempre ringraziato il club rosa per averlo portato in Italia. Con Palermo ha mantenuto un legame forte e silenzioso come la sua indole. E non a caso nella recente partita delle «leggende» organizzata dal nuovo club al «Barbera» è stato l’unico tra gli ex rosa in attività a prendervi parte, giocando pochi minuti. Una presenza più importante di mille dichiarazioni d’amore”