L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sul pareggio del Palermo contro la Sampdoria e i miglioramenti sotto la guida di Mignani.
Ecco quanto scritto da Carlo Brandaleone:
Punto di ripartenza. Mignani, accolto dal popolo rosanero con applausi di incoraggiamento, avrà ben capito dopo una sola gara che cambiare questo Palermo non sarà facile e se la squadra rosanero si trova lontana dal vertice della classifica tutte le colpe non possono essere addebitate a Corini.
Però, avrà anche capito una cosa: che questa squadra con piccoli aggiustamenti può recuperare almeno due concetti che aveva smarrito: compattezza e fiducia in se stessa. Ieri il Palermo c’è riuscito e insieme col pari che smuove la classifica un risultato lo ha portato a casa: non è riuscito a fare giocare bene la Sampdoria, che era reduce da quattro vittorie di fila e che era considerata la squadra più in forma del campionato.
E non far giocare bene gli avversari è già un buon risultato, considerato che gli ultimi avversari dei rosa erano sembrati tutti dei fenomeni. È stata una brutta partita sotto l’aspetto strettamente tecnico e con poche conclusioni a rete e il caldo non ha aiutato le squadre. Una partita equilibrata, segnata da gol un po’ rocamboleschi, quasi casuali su entrambi i fronti.
Tre nel primo tempo e uno nella ripresa. Una partita che il Palermo non ha dominato ma in cui non è mai stato sovrastato. Con la difesa a 3 e due attaccanti supportati da Di Francesco che ha giocato tra le linee (modulo di base 3-4-1-2) il Palermo ha contrastato la Samp con la giusta grinta, non sempre è stato lucido ma non ha accusato clamorosi cali di tensione e alla fine il bilancio delle occasioni pende leggermente a favore dei rosa, per via di quel palo colpito da Di Mariano al 33’della ripresa. La cosa migliore del caldo pomeriggio del Barbera è stata l’intensità che non rilevavamo da mesi; è stata una gara con qualche errore ma senza le derive che hanno causato le sei sconfitte interne. Le cose peggiori, i soliti errori difensivi.