Il noto giornalista Carlo Brandaleone, tramite le colonne de “Il Giornale di Sicilia”, fa una piccola analisi su come dovrebbe giocare il Palermo da qui al termine della stagione. Di seguito quanto scrive:
“C’è qualcosa di inquietante nel fatto che Eugenio Corini e Fabio Liverani potrebbero vietare al Palermo la promozione diretta in A e complicare la situazione del club rosanero. Quasi una vendetta postuma nei confronti di Zamparini, che li mise alla porta senza troppi complimenti. Forse è solo un caso, ma la coincidenza va rilevata. Non ci sono dubbi che sono stati i migliori centrocampisti della storia rosanero. Ma non è di Corini e Liverani che serve parlare in questo momento di grave flessione. Un punto in due trasferte è davvero poco, anche se infine forse la sconfitta di Pescara «vale» più del pareggio di Cosenza. Perché a Pescara, almeno per un tempo, il Palermo ha dimostrato di essere una squadra forte e viva. A Cosenza invece una sola conclusione in 95’di gioco nonostante le quattro punte. Certo, si tratta di avversari diversi, tuttavia in questo momento di scoramento e di confusione possiamo dire che contro gli adriatici abbiamo ritrovato a tratti il miglior Palermo. Ma a Pescara il Palermo ha forse mostrato la sua vera natura. La natura di una squadra che può fare bene solo se corre e aggredisce, che insomma punta tutto sulla fisicità più che sulla tecnica. E che appena si ferma a ragionare diventa facile preda anche del Carpi. E allora avanziamo l’ipotesi che in questo finale di campionato il Palermo il fattore decisivo può essere la condizione atletica e di conseguenza la capacità di Stellone di schierare i giocatori che corrono meglio e di più. Fin quando Puscas e Moreo hanno aggredito il Pescara, il Palermo ha dominato, appena hanno accusato le prime fatiche la partita è cambiata .Non è facile pressare sempre, ma è un tentativo che deve essere fatto perché questo Palermo non ha la maturità né le capacità tecniche per giocare in modo diverso”.