Brandaleone: “I due Sogliano, Mangia e quella telefonata a Zamparini”
L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta l’editoriale del giornalista Carlo Brandaleone: “Sempre a proposito di calcio e Coronavirus va segnalato che non tutti i paesi la pensano nello stesso modo. Se l’Honved di Budapest ha sospeso l’ex tecnico del Palermo Giuseppe Sannino per la sua nazionalità, Malta non ha assunto alcun provvedimento nei confronti di Devis Mangia, un altro ex allenatore del Palermo, che da poco è appunto il ct di maltesi. Vero è che guidare una selezione nazionale non è lo stesso, ma l’atteggiamento è quello che conta. Tanto che lo stesso Giovanni Tedesco, che guida da qualche settimana il Valletta, è al suo posto. Dunque l’ultima avventura di Mangia è nel mezzo del Mediterraneo, un ritorno al sud dopo l’esperienza sulla panchina del Palermo nel 2011. Il tecnico di Cernusco sul Naviglio ha allenato il Palermo in Serie A, dal 31 agosto (quando da tecnico della Primavera subentrò a Stefano Pioli ancor prima che iniziasse il campionato) al 19 dicembre del 2011, giorno in cui fu sostituito da Bortolo Mutti. Una esperienza breve, che non ha lasciato il segno nella storia rosanero e di cui in un certo modo ci sentiamo… partecipi. Vengo e mi spiego, avrebbe detto Totò.
Mangia arrivò alla Primavera del Palermo su indicazione del ds Sean Sogliano, che lo aveva avuto al Varese. Mangia aveva fatto bene arrivando alla finale di Coppa Italia Primavera. Senza Sogliano, Mangia mai sarebbe arrivato a Palermo. Dunque, è d’obbligo fare un passo indietro per capire in che modo Sogliano sia diventato il direttore sportivo del club rosanero. Alla fine della stagione 2010-2011 il Palermo era senza un responsabile dell’area tecnica, a novembre dell’anno precedente Walter Sabatini s’era dimesso dopo l’ennesimo contrasto con Zamparini e il club rosa era andato avanti senza un vero ds. A fine stagione si fecero tanti nomi per la sua sostituzione. Parlando al telefono col patron gli chiedemmo se aveva intenzione di arruolare Sogliano, che era stato indicato dai quotidiani sportivi come uno dei possibili successori di Sabatini insieme con Giorgio Perinetti (che era a a Bari) e Pasquale Sensibile. La risposta di Zamparini fu brusca, come era nelle sue abitudini. «Ma cosa scrivono i giornali, Sogliano ormai è vecchio, ha la mia età… voglio un giovane».
Insomma, Zamparini pensava che ci riferissimo a Riccardo Sogliano, classe 1942, l’ex calciatore del Milan e del Varese che lui stesso aveva avuto come ds anni prima nel Venezia. E con cui aveva un ottimo rapporto personale. Gli precisammo che i giornali non si riferivano a Riccardo Sogliano, ma a suo figlio Sean che stava facendo molto bene nel Varese. Lungo silenzio dall’altra parte della cornetta, poi un breve saluto. Era scattato qualcosa. Un paio di giorni dopo, si era alla fine di maggio, sul sito ufficiale del Palermo fu pubblicato un comunicato che diceva più o meno: «Sean Sogliano è il nuovo direttore sportivo del Palermo». Un episodio forse irrilevante ma che c’è rimasto impresso e che rappresenta perfettamente il modo di fare calcio di Zamparini. Il quale anche in quella occasione volle fidarsi soltanto del suo istinto, ingaggiando dopo un breve incontro a Milano un giovane direttore sportivo di cui fino al giorno precedente non conosceva neppure l’esistenza. Sogliano portò in rosa Mangia e forse nella speranza di volere offrire una chance al suo «pupillo» non ebbe mai un gran rapporto con Pioli. Anche lui entrò presto in conflitto con Zamparini e agli inizi di novembre, a un anno esatto dalle dimissioni di Sabatini, decise di interrompere il rapporto col club rosanero. E senza il suo sostegno Mangia durò solo qualche altra settimana”.