L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” riporta un’interessante articolo di Carlo Brandaleone riguardo ad un avvertimento delle storia rosanero. Ecco un estratto: “Come è stato più volte ricordato il Palermo ha già scontato il pegno dell’ardore dei tifosi di Torre Annunziata, rimediando nella stagione 2000-2001 una pesante sconfitta per 5-1 in una gara appunto condizionata dalla gran foga dei padroni di casa, sostenuti da un pubblico numeroso e passionale. Una foga che poco c’entrava con gli interessi di classifica: era il 23 ottobre, ottava giornata di andata e nulla si sarebbe deciso in quella partita. Ma c’erano motivi striscianti che ne avvelenarono la vigilia. Intanto il risentimento di Massimo Morgia, tecnico del Savoia, nei confronti dei fratelli D’Antoni, che l’avevano esonerato nella stagione precedente. Sergio e Giuseppe erano i rappresentanti di Sensi, che aveva acquistato il club da Ferrara. Morgia, che a Palermo aveva fatto bene, percepì subito di non rientrare nei progetti futuri del nuovo club e alla prima occasione dichiarò che per lui «l’effetto D’Antoni» – ovvero i benefici della nuova gestione – non era mai iniziato. Immediato l’esonero e l’ingaggio di Sonzogni. Quando Morgia passò al Savoia portando con sé Antonaccio, Finetti, Puccinelli, Fortini e Paratici (l’attuale manager della Juve) cominciò a considerare un netto successo sul Palermo come una personale rivincita sui D’Antoni. Ma non fu questo l’unico elemento di tensione quel giorno. Perché nel corso del primo tempo il vicepresidente del Savoia Mario Moxedano rifilò uno schiaffone al direttore sportivo del Palermo Giorgio Perinetti, che assisteva alla partita in tribuna. Anche questa vicenda non era legata alla partita che si stava giocando. Tanto che colpendo da dietro Perinetti, Moxedano gli urlò: «Questo è per Leonardi». Michele Leonardi era l’ex direttore sportivo del Savoia. L’anno precedente aveva guidato il club campano in Serie B e a detta di Moxedano non aveva svolto alla perfezione il suo compito. Tanto che la squadra di Torre Annunziata retrocesse in C-1 dopo un solo anno nei cadetti. Dunque Moxedano gli attribuiva tutta la responsabilità del fallimento. Perinetti fu coinvolto nella faccenda per interposta persona, in quando insieme con Leonardi (che difatti l’anno dopo passò alla Juventus per curare il settore giovanile) era tra i dirigenti del calcio italiano più vicini a Luciano Moggi. Dunque Moxedano rifilò al «povero» Perinetti lo schiaffone che avrebbe voluto rifilare a Leonardi, considerando i due dirigenti sodali, quasi complici, in quando entrambi legati a Moggi. La cosa fece molto scalpore, gli occhiali di Perinetti volarono via, intervennero le forze dell’ordine e nessuno in tribuna poteva immaginare che i motivi di quella aggressione avevano radici tanto distanti dalla partita che si stava giocando. Le «diplomazie» delle due squadre già nell’intervallo si prodigarono per comporre la questione e Perinetti non sporse denuncia. La partita finì come ben sappiamo con la disfatta del Palermo (che pure era passato in vantaggio con un bel gol di Elia), Morgia si gustò la sua rivincita e in serata, proprio a casa di Moxedano, fu firmata la pace con Perinetti. Ovviamente con tarallucci e vino”.