Il tecnico dell’Avellino, Piero Braglia, ha presentato oggi in conferenza la gara di domenica che vedrà i lupi impegnati sul campo del Messina.
Ecco alcuni estratti:
«Conosco Capuano, ognuno fa il calcio che vuole fare. Io mi adeguo alle caratteristiche della squadra, cambio moduli in base al talento dei giocatori. I bravi devono giocare, altrimenti sarei un cog…. L’anno scorso giocavamo in un modo, quest’anno in un altro, in base alla forza dei calciatori che ho. Il vero pericolo dell’Avellino è l’Avellino stesso. Non bisogna entrare in campo con superficialità ma stare sul pezzo ogni partita. I ragazzi sanno che possono togliersi delle soddisfazioni e portare entusiasmo allo stadio. In questo momento ci sono pochi spettatori allo stadio e sta a noi portarli di nuovo dalla nostra parte. Messina? Non so chi siano gli infortunati o chi ha il Covid e fanno bene a non pubblicarlo. L’anno scorso da noi si sapevano nome, cognome e indirizzo. Quello che vogliamo fare noi lo so bene, quello che vogliono fare loro anche. Sarà una bella partita e cercheremo di vincerla. Nessuna pressione. Io continuo a dire che questo sia un organico dal terzo al primo posto, lui dice che siamo da primo posto, ma lo capisco, è il primo tifoso di questa squadra. Non è che ci aiuta molto questa cosa, anche perchè poi arriva tutto addosso a me. Nel calcio, dire io arrivo primo è sempre complicato. Faccio un esempio, il Benevento c’ha messo anni e anni a fare il salto di categoria spendendo miliardi. Quando uno vuole vincere è meglio non dire niente. Il presidente ho letto che vuole comprare un sacco di calciatori a gennaio. Scherzi a parte, c’è sinergia, c’è unità di intenti e speriamo di andare sempre così».