A metà tra la nostalgia e il desiderio di guardare avanti, Cesare Bovo, ex difensore e oggi allenatore, si racconta in esclusiva ai microfoni di Alessio Alaimo su TuttoMercatoWeb.com. Con un passato da protagonista nella Roma, dove ha trascorso undici anni, e una carriera che lo ha visto anche protagonista con la maglia del Lecce, Bovo riflette sul suo cammino nel calcio, tra successi e sfide. Oggi, dopo l’esperienza come collaboratore tecnico di Eugenio Corini al Palermo, l’ex difensore è pronto a ripartire e a confrontarsi con una nuova fase della sua carriera, in un calcio che, come ammette, non smette mai di riservargli emozioni forti. Tra le riflessioni sulla sua carriera e le sue attese per il futuro, Bovo ci parla anche di Roma-Lecce, uno scontro che, pur inaspettato, ha un significato speciale per lui.
Ecco le sue parole:
Se le dico Lecce? «Conservo un bellissimo ricordo. Lecce è stata per me una città importante, la squadra che mi ha permesso di giocare tra i grandi grazie al Direttore Corvino. Era un gruppo di grandi uomini. Per me il primo anno in A, è stato il trampolino. Poi sono tornato a fine carriera con Liverani, ma purtroppo il mio ginocchio era andato. Sono molto legato a Lecce, personalmente e professionalmente».
La classifica dice che è uno scontro salvezza. A sorpresa. «Per la Roma è una partita molto importante, dopo le sconfitte contro Napoli e Atalanta quella di stasera è una gara da non sbagliare e lo sanno bene».
Giampaolo si è presentato con una vittoria e un pareggio contro la Juve. «È un allenatore molto valido. Il Lecce in due partite ha ottenuto quattro punti e quindi credo che anche stasera potrà giocarsela con fiducia e serenità».
E lei? Pronto a tornare in pista dopo l’esperienza da collaboratore tecnico al Palermo? «Sono stato contento di tornare nel Palermo grazie a Rinaudo. Purtroppo quest’anno l’esperienza non è potuta continuare. Sicuramente ho voglia di continuare a fare questo mestiere, credo di averne le capacità».
Perché è finita con il Palermo? «Palermo è una piazza che mi ha dato tanto. Per me de calciatore sono stati gli anni migliori della carriera. Purtroppo le cose non sono andate come speravo, però il calcio è anche questo e ci sono scelte e decisioni che non dipendono da te: a volte va come vuoi e altre meno».
Sarà ancora al fianco di Liverani o vuol cominciare ad allenare? «Con Fabio ho un ottimo rapporto. Due anni fa quando è capitata l’occasione di andare al Palermo mi sono staccato perché per me tornare in rosanero era importante sul piano professionale e personale. Quello che porterà il futuro vedremo. Con Fabio siamo amici. Devo capire se iniziare un percorso solitario o provare ancora a dare una mano ad un allenatore».