Borussia Dortmund: il dramma di Haller, il tumore maligno. Previsto lungo stop
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sul dramma di Halelr del Borussia Dortmund.
Sebastien Haller si era sentito male di mattina, il 18 luglio. La preoccupazione era moderata, l’attaccante era fresco di visite mediche: non compri un giocatore per 31 milioni, cifra record per il club, senza controlli medici adeguati, minuziosi. Ma il Borussia Dortmund aveva comunicato quel giorno che la punta presa per sostituire Erling Haaland doveva fermarsi per un tumore ai testicoli. Solidarietà, auguri, selfie dall’ospedale con tanta fiducia di cavarsela con poco, viste le recenti esperienze di altri giocatori di Bundesliga. Ma ieri il club ha reso noto che il tumore è maligno: il giocatore acquistato dall’Ajax poche settimane fa dovrà sottoporsi a un ciclo di chemioterapie, starà fuori a lungo, però l’ottimismo non è svanito: «Sebastien sarà curato nel migliore dei modi, le possibilità di guarigione sono molto alte. Auguriamo a lui e alla famiglia molta forza e ottimismo» ha detto Sebastian Kehl, d.s. dei gialloneri. Venerdì sera, l’allenatore Edin Terzic gli aveva dedicato la vittoria, il 3-0 in coppa al Monaco 1860. «Ci manca Sebastien ogni giorno, ci manca come persona».
I casi. Per il suo posto in campo erano già stati sondati Piatek e Modeste. Haller mancherà più di Marco Richter dell’Hertha, a cui il 12 luglio era stata scoperta una identica forma, maligna, di cancro: subito operato, il 24enne attaccante è tornato venerdì al campus dei berlinesi e ha già provato una corsa individuale. Richter però non è passato per la chemioterapia. Secondo gli studi del Robert Kock Institute, la massima autorità medica in Germania, oltre il 95% delle persone è guarito, un tasso di sopravvivenza più elevato non c’è, in altre malattie tumorali. Anche Timo Baumgartl, difensore centrale dell’Union, era stato assalito dalla stessa malattia la primavera scorsa. E’ sulla strada della completa guarigione, ha anche postato le sue foto senza capelli durante la chemioterapia, per esorcizzare il male. E ancor prima che venisse tolta ogni incertezza, il club ha rinnovato il prestito dal Psv. In Italia anche Francesco Acerbi, nove anni fa, ha vissuto un dramma del genere, poi ha proseguito la carriera, mentre fra gli sportivi più famosi, il caso di Lance Armstrong ha fatto rumore. Le sette vittorie consecutive del Tour de France dopo il suo ritorno sono state però cancellate dalla squalifica per doping. Secondo i medici tedeschi, non c’è connessione tra lo sport e questo tipo di tumore. «Di solito nelle visite vengono analizzati cuore e polmoni, ma andrebbe chiesto un controllo ai testicoli, anche se l’argomento è spesso tabù» ha detto Marco Russ. Sei anni fa era il capitano dell’Eintracht, colpito dal male. Si è ristabilito, e dopo una match di coppa con la Lazio ha scambiato la maglia con Acerbi.