Domani pomeriggio il Palermo ospiterà al “Renzo Barbera” la Fiorentina in occasione della 34^ del campionato 2016/17 di serie A. Alla vigilia della sfida che con molta probabilità sancirà l’aritmetica retrocessione dei rosanero in serie B, il tecnico Diego Borluzzi è intervenuto in sala stampa per la consueta conferenza pre partita. Ecco le sue parole raccolte dalla redazione di Ilovepalermocalcio:
PROFESSIONALITÀ: «Io nella mia carriera ho sempre lavorato puntando alla professionalità. Le sconfitte vanno accettate dal punto di vista sportivo, l’importante è che un professionista reagisca in maniera positiva. È chiaro che una partita come quella con la Lazio lasci i segni, ciò che conta è scrollarsi di dosso quel risultato e reagire la partita dopo. Questo ho chiesto alla squadra durante la settimana».
LAZIO: «Quando succedono certe cose è chiaro che ognuno dice la sua. Io le risposte le voglio trovare in campo. Solo con il lavoro vieni fuori. Consapevole che devi fare sempre qualcosa in più in attenzione e impegno. Ogni giocatore deve fare sempre qualcosa di meglio».
RETROCESSIONE: «È una cosa che ormai è nell’aria da tempo. Speravamo che i risultati potessero dare speranza. Adesso la situazione è peggiorata e definitiva, ciò che speriamo è di sbloccarci in termini di prestazioni».
MODULO: «I moduli sono importanti, ma conta di più l’applicazione dei giocatori. Se devi proporre le cose in una certa maniera, devi affidarti a giocatori giusti. Ciò che conta è l’atteggiamento dei giocatori, puoi giocare con qualsiasi modulo, ma l’importante è come lo metti in atto. L’equilibrio è la cosa determinante».
COMUNICATO BACCAGLINI: «Gli stimoli ci sono perché siamo ancora in A e se non te li dà questo campionato, dove li puoi trovare? Queste ultime partite serviranno a tutti per farsi vedere, per far vedere la reazione davanti le difficoltà. Devono rimanere concentrati sulla propria professionalità. Io questo chiedo alla squadra. Ognuno deve trovare i propri stimoli».
BARBERA VUOTO: «Noi dovremo essere concentrati sulla gara. È chiaro che ci sarà una situazione ambientale particolare, ma se la sono creata i giocatori stesso. È difficile dirlo ma dovranno isolarsi dell’ambiente».
RIFONDAZIONE: «Queste sono cose che spettano alla società, se ci sarà dovrà sempre partire da qualcuno e da chi ripartire lo diranno le prossime gare. Diranno anche chi riuscirà a far riemergere una reazione. Far vedere che anche in queste situazioni si dà il meglio.».
RITORNO GUIDOLIN: «È un allenatore richiesto da tantissime piazze, sono abituato. Ovunque sia stato questa voce c’è sempre stata. Non mi sorprende che sia uscito il suo nome, qualsiasi squadra in Italia lo vorrebbe».
PEZZELLA: «Il discorso fatto prima vale per tutti. È vero che guardo i giovani con occhi diversi perché rappresentano il futuro, ma sia da loro che dai più anziani mi aspetto risposte in settimana. Guardo di partita in partita. Anche per Pezzella ci sarà l’occasione di giocare».
PAROLE DIAMANTI: «Ognuno risponde delle proprie dichiarazioni. Io non posso farmi condizionare da fattori esterni, sono qui per guardare al campo, per far offrire ai giocatori il 100%. Non ho nulla da dire sul comportamento dei giocatori. Questa settimana è stata difficile, non sento le dichiarazioni».
SALLAI: «L’ho sostituito perché in quel momento c’era bisogno di equilibrio e di calmare l’ondata che ci stava travolgendo. Sallai come gli altri ha le proprie qualità e le deve far vedere. Non solo la bravura individuale, ma anche all’interno di una squadra che ha fase di attacco, di difesa, continuità. Sono cose da prendere in considerazione. Confermato? Non ho ancora dato la formazione, ho provato diverse soluzioni».
FINE CAMPIONATO: «Chiudere con dignità? Rischio di diventare banale ma risposta è sempre sul campo. I giocatori in campo e in allenamento devono curare ogni aspetto della vita di un calciatore. Quando le cose vanno male l’unica strada che hanno i giocatori è curare ogni aspetto nel dettaglio. Questo è il principio che porto avanti, solo così posso essere professionista. Rispettare le direttive, essere più attento. Tutte cose fatte al meglio».
RIMPROVERO: «Penso che ognuno ha il proprio ruolo ed io devo essere convinto. Se sono convinto che le urla portino a qualcosa è giusto che lo faccia. Ma dipende dal modo di essere degli allenatori. È chiaro che in un certo momento ci sono giocatori che vanno richiamati. Ma forse andava fatto all’inizio, quando costruisci la squadra, adesso viene difficile rispondere a questa domanda. Può essere che una bella strigliata in spogliatoio avrebbe fatto bene all’inizio. In certi momenti bisogna ricorrere al dialogo, in altri alle maniere forti».
PORTIERE: «Non ho gerarchia, come ogni altro ruolo del campo le risposte arrivano in settimana. Quello che posso fare al momento è mettere in competizione i vari ruoli e scegliere di partita in partita».